The Entity: recensione

 The Entity: recensione


Nazione
USA

Anno
1981

Regia
Sidney J. Furie

Sceneggiatura
 Frank De Felitta


Produzione
Harold Schneider


Cast
Barbara Hershey, Ron Silver, David Labiosa, George Coe, Margaret Blye

GIUDIZIO
3.5/5

Carla Moran è una giovane donna madre di tre figli: l’adolescente Billy, il cui padre è morto in seguito a un incidente, e le piccole Julie e Kim il cui padre, un uomo molto più anziano di Carla, abbandonò la famiglia tempo prima. Una sera, al rientro da lavoro, Carla viene immobilizzata sul letto e stuprata da una entità invisibile. Alla violenza seguono una serie di incidenti ed esplosioni in casa, che costringono la donna ed i figli a fuggire e rifugiarsi a casa di Cindy, la sua migliore amica. Da quel momento Carla dovrà lottare non solo con la presenza malefica ma anche con chi non vuole crederle, soprattutto un gruppo di psichiatri che la considerano malata di mente. Questo fino a quando un gruppo di parapsicologi non prenderà seriamente in considerazione il suo problema…

The Entity è un bel film che narra di una vicenda realmente accaduta nell’estate del 1974 a miss Doris Bither, madre di quattro figli avuti da quattro padri diversi, che abitava a Culver City, vicino a Santa Monica, California. Una vicenda che poi è stata documentata nel libro scritto dal giornalista Frank De Felitta anche sceneggiatore del film. La storia vera, come ci viene informato alla fine della pellicola, non si è conclusa positivamente: la signora Bither ha continuato ad essere infastidita dalla misteriosa presenza fino alla morte.
La pellicola diretta da Sidney J. Furie (un buon mestierante, conosciuto ai più per aver diretto la spy story Ipcress) segue fedelmente le vicende reali narrate nel libro. Il regista è attento a riprodurre in modo molto convincente il dramma di questa povera donna e madre torturata dal misterioso fantasma; una presenza di cui non ci vengono forniti riferimenti visivi, a parte delle scariche elettriche e una specie di macchia verde fluttuante. Non si saprà mai da dove viene e perchè tortura la povera protagonista Carla, interpretata da una convincente Barbara Hershey (che si esibisce una recitazione molto “fisica”). La donna viene inizialmente sottoposta ad analisi psichiatriche. Il dottore che la cura è convinto che le lesioni presenti nel suo corpo siano autoinflitte a causa di alcune turbe di natura sessuale, retaggio di un passato “movimentato” della donna che già a sedici anni era madre di un bimbo e subiva le violenze dal primo marito morto poi suicida.
La donna, inizialmente, si fida del dottore, evidentemente interessato non solo professionalmente alla sua paziente, ma poi quando i fenomeni si rivelano per quello che sono, ovvero eventi di natura soprannaturale, un’equipe di parapsicologi si prende in carico i problemi della donna, orchestrando un programma di “cattura” del fantasma.
Il film è caratterizzato da buoni momenti di tensione, specialmente nelle scene in cui la presenza soprannaturale sballotta la donna per la stanza facendo esplodere oggetti tutt’intorno, come se ci si trovasse in una campo di guerra. Memorabili anche le scene di Carla, nuda sul letto, mentre i suoi seni vengono palpati dall’entità invisibile. Gli effetti speciali non sono tanti ma realizzati molto bene dall’esperto Stan Winston. Buona la sceneggiatura con dialoghi veramente ben scritti, grazie all’apporto in prima persona dell’autore del romanzo. Dal punto di vista registico un’altra cosa che mi piace sottolineare sono le inquadrature sghembe ogni volta che la protagonista si trova nella sua casa, quasi a voler anticipare l’aria malefica che si respira nel luogo e gli eventi cruenti che la protagonista subirà di lì a poco. The Entity si colloca tra i migliori film di fantasmi degli anni ottanta, mostrandoci una storia di Poltergeist (definizione che identifica spiriti dispettosi) che, a differenza del più celebre e “favolistico” film di Tobe Hooper, ci coinvolge proprio per il suo taglio serioso e più verosimile.

©Sergio Di Girolamo