Tobe Hooper

 Tobe Hooper

Il nome di Tobe Hooper è  legato al suo film più famoso: Non aprite quella portapellicola fondamentale ed epocale del cinema horror che traccia una linea di sangue che seguiranno molti altri registi  dai settanta in poi. Nella sua opera prima il regista, nato a Austin nel 1943, punta a una rappresentazione cruda e realistica dell’orrore. La sua macchina da presa si sofferma su persone e luoghi in disfacimento (basti considerare le case diroccate e i posti desolati del Texas  e di conseguenza le menti contorte della famiglia di cannibali che vi abitano praticamente in simbiosi), Unendo una fotografia volutamente sporca e documentaristica il film colpisce perché quello che vediamo sembra effettivamente qualcosa di reale, un reportage sull’orrore che si palesa dentro le mura della decrepita casa dei Sawyer. Il film è anche un ritratto politico degli anni post vietnam di un’America disillusa e violenta dove fonte di ispirazione per  Hooper sono gli omicidi seriali di Ed Gein, killer cannibale realmente esistito (a cui si ispirò tra l’altro Robert Bloch per il suo Psycho). Hooper dirige Non aprite quella porta con un budget risibilissimo avendo nel cast professori e studenti del college dove egli stesso insegnava. L’inaspettato successo planetario del film, presentato come un fatto realmente accaduto, lancia Hooper tra i registi horror più quotati, spalancandogli le porte di Hollywood. Il suo secondo film, Quel motel vicino alla palude, in effetti conferma la bravura nel regista, a suo agio con storie violente che hanno come protagonisti pazzi assassini ubicati in desolate lande della provincia americana. In questo caso lo squilibrato di turno è un reduce del Vietnam storpio ma con l’insana passione di nutrire il suo alligatore con la carne umana della gente che alloggia nel suo lurido motel. Il punto forte del film, a parte la crudezza delle scene, può essere considerata la lisergica fotografia dai fortemente saturati sui rossi. Le pellicole successive sono il film tv Le notti di Salem, fedele ed efficace trasposizione di un romando di Stephen King, e Il tunnel dell’orrore, inquietante vicenda ambientata nel mondo dei luna park. Il consolidato successo permette al regista di essere “assunto” da Steven Spielberg per dirigere Poltergeist, horror dal grosso budget ma nel quale lo stile estremo del regista viene meno e le dosi di sangue pure (probabilmente a causa degli interventi “castranti” dello stesso Spielberg). La pellicola va benissimo al botteghino ma è chiaro che può benissimo essere definito come un film non proprio hooperiano. Nei tre anni successivi il regista si concede una pausa per tornare con il fantahorror Space Vampiresancora lontano dallo stile che lo ha reso famoso ma interessante per trovate sceniche e per una trama piuttosto interessante. Da questo punto in poi Hopper non azzeccherà più un film dirigendo pellicole senza mordente (The manglerInvadersMortuary per citarne alcune) tecnicamente poco curate e dalle sceneggiature imbarazzanti; un’involuzione paragonabile a quella del nostro Dario Argento.
Nonostante le varie crisi creative il nome di Hooper è comunque considerato fondamentale per la storia del genere horror, ed è per questo che viene chiamato da Mick Gasrris a dirigere degli episodi per la serie tv dei Masters of Horror: Dance of the dead eThe Damned Thing (tra l’altro più interessanti degli ultimi lungometraggi del regista) e viene osannato da nuovi autori horror che tentano la strada del remake con Non aprite quella porta (2003), e il superfluo Non aprite quella porta: l’inizio, che tenta di tracciare gli episodi chiave che hanno portato alla pazzia il personaggio principale della pellicola: l’iconico Faccia di cuoio. Proprio dopo l’anteprima di Leatherface il film incentrato esclusivamente sulle vicende dell’omone armato di motosega (la migliore pellicola dai tempi del primo episodio) prodotto dallo stesso Hooper il 26 agosto 2017, all’età di 74 il regista muore per cause naturali.

©Sergio Di Girolamo

Filmografia 

Eggshells (1969)
Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre) (1974)
Quel motel vicino alla palude (Eaten Alive) (1977)
Le notti di Salem ( Salem’s Lot) (1979) 
Il tunnel dell’orrore (The Funhouse) (1981)
Poltergeist – Demoniache presenze (Poltergeist) (1982)
Space Vampires (1985)
Invaders (Invaders from Mars) (1986)
Non aprite quella porta – Parte 2 (The Texas Chainsaw Massacre 2) (1986)
I figli del fuoco (Spontaneous Combustion) (1990)
Le notti proibite del Marchese De Sade (Night Terrors) (1993)
The Mangler – La macchina infernale (The Mangler) (1995)
Crocodile (2000)
La casa dei massacri (Toolbox Murders) (2004)
Il custode (Mortuary) (2005)
Djinn (2013)

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