Revival

 Revival

Nazione: Usa

Anno: 2014

Autore: Stephen King

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Traduttore: G. Arduino 

GIUDIZIO
5/5

Siamo negli  anni 60, il reverendo Charles Jacobs arriva in una placida cittadina del New England. Lì conosce Jamie Morton, un bambino di 6 anni con cui instaura subito un rapporto di profonda amicizia. Il pastore è ben voluto da tutta la comunità ma Jamie scopre presto che oltre a essere un uomo di fede Jacobs conosce particolari segreti legati all’elettricità che usa per risolvere il problema alla gola di suo fratello. Tutto va bene fino a quando una tremenda tragedia colpisce Jacobs che perde moglie e figlioletto in un incidente stradale. Il reverendo così mette in dubbio la sua fede e fugge dalla città. Jamie, crescendo, è nel frattempo  diventato un ottimo chitarrista, nel corso della sua carriera musicale ha modo di ritrovare Jacob che adesso veste i panni di un imbonitore da fiera che esegue miracolose guarigioni attraverso le misteriose cariche elettriche che è capace di evocare. Guarigioni dalla doppia natura però, perché dietro vi è qualcosa di inquietante e che Jamie scoprirà presto a sue spese…

Se è vero che il vino migliora invecchiando la stessa cosa si può dire di Stephen King. Non sempre negli ultimi anni il Re ha partorito ottime storie, ma ci sono alcuni romanzi decisamente sopra le righe. Cito per esempio 22/11/63 o Mr Mercedes, e di certo a questi bisogna aggiungere Revival. Questo libro mi ha riportato alle emozioni provate leggendo i grandi classici del Re, titoli come IT, La zona Morta, L’Ombra dello Scorpione, potrei citarne altri ma questi sono romanzi puramente horror e Revival, visti i temi trattati, deve essere inserito in questo filone. La prima parte del libro è assolutamente perfetta. I personaggi respirano sulla carta stampata, dopo poco ti sembra di conoscerli da sempre. Su tutti svettano i due protagonisti principali. Il primo è Jamie Morton, che mi sembra possa essere visto come un alter ego di King (se non altro per la passione che lo scrittore nutre verso la chitarra che suona da tempo immemore in una band di amici scrittori). In particolare sono belli gli aneddoti che King descrive sulle prime esperienze musicali, quando si imbraccia lo strumento per fare del rozzo rock’n’ Roll. Tutta questa roba inizia in Mi, dice uno dei personaggi. Ma i punti in comune con Jamie Morton  non finiscono lì, basti pensare ai problemi di alcol e droghe che Jamie deve affrontare in un momento delicato della vita, senza dimenticare che vi è anche la vicenda relativa a un incidente d’auto, cosa che King conosce bene…. King  ne approfitta anche per mettere su carta alcune sue riflessioni personali, specialmente sulla fede religiosa. Dilemmi che vengono affrontati attraverso il secondo protagonista, un personaggio forte, probabilmente una delle figure più inquietanti partorite dalla mente del Re: il pastore Charles Jacobs. Figura inquietante, dalle mille facce, intento in una sua personale lotta contro quel Dio che, a suo dire, lo ha abbandonato rovinandogli anche la vita. Un uomo che Jamie incontrerà in varie epoche della sua vita quasi che il destino li avesse legati l’uno all’altro da quel fatidico primo incontro nella cittadina del New England. Per quasi tre quarti del libro la narrazione in prima persona di Jamie Morton ci affascina e ci conquista, stuzzicandoci quando egli cerca di indagare sui misteri del suo amico/nemico. Nell’ultima parte del libro i nodi vengono al pettine e si scatena il vero orrore. Non voglio spoilerare, ovviamente, ma posso dire che King in Revival omaggia in primis un grande classico della letteratura gotica dell’orrore e poi  uno scrittore tra i più importante del genere. Ovviamente non dimentichiamoci che King è anche un sentimentale. Ogni suo libro è caratterizzato da momenti intimi e nostalgici. Anche qui, come in molte opere precedenti, l’amore che egli nutre per gli anni dell’adolescenza è presente in molte pagine scritte direttamente col cuore in mano e che accrescono di certo il valore dell’opera.

Per me Revival è uno di quei libri da mettere in prima linea tra le migliori opere di King. Come ho già scritto, lo scrittore di Bangor è come il vino: invecchiando migliora. Il mio suggerimento è di “bere” Revival tutto d’un fiato fino a ubriacarsi. Non ve ne pentirete.
©Sergio Di Girolamo

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