À l’intérieur: Recensione

 À l’intérieur: Recensione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nazione: Francia

Anno: 2007

Regia: Alexandre Bustillo e Julien Maury

Sceneggiatura: Alexandre Bustillo

Cast: Alysson Paradis, Béatrice Dalle,Nathalie Roussel

GIUDIZIO
4/5

Sarah è una giovane fotografa al nono mese di gravidanza. Quattro mesi prima il suo fidanzato e futuro padre del figlio in grembo perde la vita in un terribile incidente stradale mentre lei era alla guida. Sarah e il suo bambino si salvano miracolosamente. La vigilia di Natale, Sarah, ormai prossima a partorire, fa l’ultima visita ginecologica recandosi dal suo medico che le dice che il giorno dopo si potrà procedere al parto. Mentre Parigi è scossa dalle rivolte in atto nelle Banlieue, Sarah decide di passare la notte da sola nella sua grande casa. Prima però consegna le chiavi al suo capo, che la passerà a prendere la mattina seguente e la porterà in ospedale. Sarah, in compagnia del suo gatto, ha un terribile incubo nel quale vede il suo bambino uscirle dalla bocca. Si sveglia sconvolta e prende dei tranquillanti, quindi si addormenta. Viene però svegliata dal campanello della porta, alla quale bussa una donna che dice di avere l’auto ferma all’incrocio e chiede se può fare una telefonata. Sarah rifiuta di aprirle anzi chiama la polizia. Le forze dell’ordine controllano che tutto sia a posto e fatto ciò se ne vanno, tuttavia ben  presto  scopriamo che la donna è riuscita a entrare in casa…

Ci sono film duri e crudi e al pari di una martellata in faccia.  Pellicole eccessive che se ne fregano della censura, anzi sembra che vogliano sfidarla, sbeffeggiandola, fieri di essere come si è. À l’intérieur (Inside nell’edizione internazionale) è uno di questi film: estremo, cinico e sanguinoso, nell’accezione più profonda del termine dato che di sangue ne scorrono litri! Film splatter ne sono stati girati a iosa con tanto di budella e  sangue ma qui Alexandre Bustillo e Julien Maury  hnno deciso di fare del sangue un marchi distintivo della pellicola, al fine di dargli un evidente simbologia legata di certo al parto. Del resto il tema centrale del film è legato alla gravidanza e penso che non sia sbagliato fare un paragone tra la casa della protagonista e una sorta di sala operatoria “impazzita” dove il sangue schizza da tutte le parti e imbratta tutto (a un certo punto sembra quasi voler colare dallo schermo). Ma ovviamente À l’intérieur non è solo questo, c’è dietro una regia spettacolare con delle inquadrature e dei tempi di ripresa che riescono a attanagliare lo spettatore alla poltrona.

La fotografia è fantastica e alterna i toni freddi di inizio pellicola e i toni caldi della seconda parte che si svolge tutta nella casa (il film diviene presto un home invasion).

Musiche ed effetti sonori sono perfetti. Inoltre il film invita a riflettere su un tema delicato come il desiderio maternità a qualunque costo e l’esasperazione che attanaglia chi non può coronare questo sogno, qualcosa che può determinare veramente uno squilibrio psichico in un essere umano al punto di portarlo verso la depressione e a delle estreme conseguenze.

Le attrici protagoniste sono al top, soprattutto la veterana Béatrice Dalle una vedova nera sensuale e letale come un branco di pirana.
À l’intérieur è un film crudele, un pugno nello stomaco dello spettatore. Una pellicola che consiglio assolutamente ai fan di quell’horror estremo che sguazza nel sangue. Unico appunto da fare, che toglie la quinta stella dalla mia valutazione, è la presenza di una scena (quella del poliziotto zombi redivivo) inspiegabilmente inserita  alla fine del filme che proprio non centra nulla col…peccato.

©Sergio Di Girolamo

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