Amer: Recensione

 Amer: Recensione

Nazione
Francia/Belgio

Anno
2009

Regia
Bruno Forzani, Hélène Cattet
Sceneggiatura
Bruno Forzani, Hélène Cattet
Produzione
Anonymes Films, Tobina Film, Canal+
Cast
Cassandra Forêt, Charlotte Eugène Guibeaud, Marie Bos, Bianca Maria D’Amato, Harry Cleven, Delphine Brual

GIUDIZIO
4/5

Ana vive tre fasi cruciali della propria vita: infanzia, adolescenza, maturità. Questi tre momenti vengono vissuti all’ombra di un’inquietante villa nella quale Ana sperimeterà tutta una serie di esperienze piscologiche e soprannaturali che, intersecandosi tra loro, la spingeranno verso irrimediabili e letali cambiamenti psicofisici.

Quando la passione è grande chi crea un’opera d’arte ci mette, per così dire, l’anima a tal punto che la realizzazione finale spesso raggiunge il sublime, appagando così colui che l’ha creata in maniera direi “orgasmica” e di riflesso sono appagati anche  coloro che si pongono dinanzi all’opera come spettatori. Amer è un film che trasuda passione da parte dei due registi Bruno Forzani e Hélène Cattet (che fanno coppia anche nella vita). Passione sfrenata per un certo tipo di cinema e non solo direi ma anche per un periodo d’oro per la settima arte. Di quale periodo stiamo parlando? Ma dei mitici anni sessanta e settanta e in particolar modo di quegli anni cinematografici che vedevano la massima espressione del genere giallo thriller horror nella nostra penisola italiana. Amer è un film fortemente estetico, è un vero e proprio omaggio visivo e sonoro delle mitiche pellicole che venivano realizzate a getto continuo da una miriade di autori amanti del genere thriller/horror anche se di certo i principali registi di riferimento per gli autori di Amer sono Mario BavaDario Argento. Ogni singola inquadratura è studiata nei minimi particolari per riprodurre  proprio lo stile di  film (ne cito solo alcuni) come Suspiria, Profondo Rosso, La frusta e il corpo, Operazione Paura e via dicendo. A parte i momenti puramente thriller/horror in tutta la pellicola si respira dell’erotismo sottile, mai volgare ma significativo, specialmente per una storia che narra l’evoluzione psicofisica di una ragazza caratterizzata da momenti anche intensi dove il sesso ha una sua ben precisa collocazione e funge, in fondo, da elemento di deflagrazione per molti degli avvenimenti significativi del film. Ok, Amer non è un film facile da seguire, è una di quelle pellicole adatte a chi ama visceralmente il cinema e non si limita a seguire la trama per trovarvi una spiegazione logica, siamo dalle parti dello sperimentalismo e dell’avanguardia, certamente da evitare per passare una serata con gli amici. Amer va metabolizzato, sequenza dopo sequenza, e può essere fonte di ispirazione per chi studia il cinema, perché tutto è molto curato su tanti aspetti fondamentali per chi si approccia alla settima arte: fotografia, montaggio, musiche. Del resto è  una pellicola con due minuti scarsi di dialoghi su quasi un’ora e mezza e questo la dice lunga sull’obiettivo che si sono posti i registi: ovvero di ammaliare con le immagini e la musica. Amer  è un film da collocare tra quei film esteticamente seducenti ai limiti della video arte, un’esperienza visiva e sonora veramente coinvolgente, almeno per chi, nel cinema, cerca un certo tipo di magia.

©Sergio Di Girolamo