Intervista a Fabrizio La Monica, regista del film “Il buio del giorno”

 Intervista a Fabrizio La Monica, regista del film “Il buio del giorno”

TF: Intanto complimenti per il film, trovo che la storia sia incalzante, ti affera alla gola e ti attanaglia alla poltrona fino ai titoli di coda.

FLM: Grazie, avendo girato un thriller psicologico a tinte horror, l’obiettivo era proprio quello, quindi queste vostre parole sono molto gratificanti.

TF: Qual è la scintilla, o la fonte di ispirazione, se c’è, che ti ha spinto a creare questa storia?

FLM: Ho iniziato a scrivere il soggetto alla fine del 2019, l’idea mi venne dopo aver recuperato due libri di uno dei miei autori preferiti, Stephen King, le opere erano “Shining” e “Mr.Mercedes”. Naturalmente questi non sono stati gli unici libri che ho letto nel 2019 ma sono abbastanza certo che siano stati quelli che mi hanno ispirato maggiormente nella creazione de Il Buio del Giorno.

TF:  E’ stato difficile realizzare il film?

FLM:  E’ andato tutto bene durante il set, di questo sono contento. Lavoravo con il team con il quale avevo già realzzato qualche anno prima “Dio non ti odia” quindi sapevo che avremmo lavorato con sinergia, parlo ad esempio di Ferdinando Gattuccio e Roberto Romano, senza dimenticare Ninni Scaglione o Paolo Tinnirello, passando per il compositore Vincenzo Di Silvestro. Naturalmente qualche imprevisto c’è stato ma fa parte del gioco, nelle piccole (o piccolissime) produzioni gli imprevisti sono solo occasioni per migliorarsi e allo stesso tempo migliorare il film a cui si sta lavorando.

TF: Quali sono le location in cui si svolge la vicenda?

FLM: Le riprese urbane si sono svolte prevalentemente tra Bagheria (PA) e Palermo, quelle boschive nei bellissimi monti dell’entroterra siciliano. Alcune riprese sono state realizzate a Roma.

TF: Nel cast, oltre ai validi collaboratori di fiducia, in primis Ferdinando Gattuccio, ci sono nomi importanti quali Marco Balzarotti e Sergio Stivaletti, come sei riuscito a coinvolgerli nel progetto?

FLM: Marco aveva visto il mio precedente film e lo aveva apprezzato, quindi quando gli chiesi di partecipare mi disse si senza nessun problema, per me è stato un grande onore lavorare con lui, non solo una attore e doppiatore eccezionale ma una persona fuori dal comune. Il maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti ha accettato di collaborare al film dopo che andai ad incontrarlo nel suo laboratorio a Roma e gli raccontai la trama e lo stile che volevo dare all’opera. Ero stato presentato da un amico comune che garantiva per me, e quindi Sergio si è fidato. Il suo contributo artistico al film (sia come effetti speciali e visivi ma non solo) ha dato davvero una marcia in più e motivo di orgoglio è per me il fatto che il film sia accompagnato dalla dicitura “Sergio Stivaletti presenta”.   

TF: So che il film ha partecipato a diversi festival un pò in tutta Italia e all’estero: come è stato accolto? E secondo te ci sono delle differenze tra la sensibilità cinematografica nostrana e quella oltre confine?

FLM: Più che bene devo dire, abbiamo ricevuto parecchie selezioni e vinto vari premi sia in Italia che all’estero, non posso di certo lamentarmi e posso dire che generalmente gli eventi di settore puntano a valorizzare i prodotti indipendenti in egual misura sia sul nostro territorio che altrove, almeno stando alla mia esperienza.

TF: Una curiosità: tu sei un cineasta bagherese e tutti sappiamo che la tua città vanta i natali di un regista da oscar che si chiama Giuseppe Tornatore (e io ti auguro di arrivare ai suoi livelli): hai mai avuto l’opportunità di parlargli? Vi conoscete? 

FLM: Grande stima per Tornatore, penso che il suo film più bello sia il poco citato “Una pura formalità”. No, non ci siamo mai incontrati e dubito fortemente lui sappia chi io sia, dato che sono molto più conosciuto fuori la Sicilia che a casa mia, e in ogni caso giochiamo in campionati diversi, la mia strada è ancora lunga.

TF: Tornando al film, ho trovato geniale la sceneggiatura, in particolare il modo in cui è stata delineata la personalità del serial killer a cui la voce di Balzarotti ha letteralmente dato vita. Puoi dirci qualcosa in proposito?

FLM: Volevo creare un personaggio talmente crudele e allo stesso tempo sofisticato da rasentare il metafisico. La scelta di Marco per il doppiaggio non è stata casuale, ha capito perfettamente cosa io volessi per questo personaggio e gli ha letteralmente dato vita con la sola interpretazione vocale. Colgo l’occasione per lodare anche l’interpretazione dell’attore che ha dato le fattezze al killer, che non è Marco Balzarotti, ma un altro che per motivi di spoiler non posso citare ma che ha davvero dato un contributo allo sviluppo di questo personaggio non indifferente.

TF: Io ho avuto l’onore di vedere il film in anteprima, ma dove sarà possibile visionarlo? Sbaglio o sta per essere distribuito in DVD?

FLM:  Ho firmato vari contratti di distribuzione sia in Italia che per alcuni paesi esteri, negli scorsi mesi. Non so quando uscirà ufficialmente, non siamo noi registi a decidere questo, ma penso ormai manchi davvero poco. Il film dovrebbe uscire sia in dvd che sulle piattaforme streaming.

TF: Seconda curiosità: se tu potessi scegliere un film della storia del cinema che avresti voluto dirigere quale sceglieresti?

FLM: Difficile rispondere, penso nessuno. Voglio girare le mie storie e amo troppo il cinema per immaginare di sostituirmi a qualche regista del passato, il mio tempo è adesso.

TF: Progetti futuri?

FLM: Sto lavorando da circa due anni ad un nuovo film, di cui ancora non voglio svelare nulla, ma ne sentirete parlare prima di quanto immaginiate, oltre questo sono tra i fondatori di una nuova casa di produzione cinematografica che ha intenzione di fare grandi cose, mi auguro ne sentirete parlare spesso nei prossimi anni.

TF: Grazie

FLM:  Grazie a voi per lo spazio dedicatomi e per l’attenzione che mettete nel trattare il cinema indipendente, buon lavoro!