Lasciami entrare: recensione

 Lasciami entrare: recensione

Nazione
Svezia

Anno
2008

Regia
Tomas Alfredson

Sceneggiatura
John Ajvide Lindqvist

Produzione
Canal+ Sandrew Metronome

Cast
Kåre Hedebrant, Lina Leandersson,Per Ragnar
Henrik Dahl

GIUDIZIO
4/5

Oskar è un bambino di dodici anni, che vive in un sobborgo di Stoccolma e viene continuamente bullizzato dai compagni di scuola. Una notte, nel suo palazzo, arrivano due nuovi inquilini, un uomo e una ragazzina dai tratti gitani. Lei si chiama Eli ed esce di casa solo col buio per starsene da sola nel parco attiguo al palazzo. Una notte  conosce Oskar che le presta il cubo di Rubik, sfidandola a comporlo. Da quel momento nasce tra loro una sincera amicizia che porterà un netto cambiamento nella vita del ragazzino.

Adoro quel cinema horror che riesce a toccare argomenti importanti, sfiorando temi delicati per immergersi nei sentimenti più puri. Ci sono pellicole che oltre a spaventare lo spettatore lo portano a riflettere e a farlo empatizzare con i personaggi. Mi vengono in mente film come Il sesto senso, Carrie, White God etc.
Lasciami entrare appartiene certamente a questa categoria. E’ una pellicola che affronta il delicato argomento del bullismo e della perdita dell’innocenza di giovani pronti a varcare la soglia dell’adolescenza e poi dell’età adulta. Oskar è un ragazzino isolato da tutti, deriso e picchiato dai compagni di classe, persino i genitori sono distratti e non percepiscono i disagi e i veri bisogni del figlio. Egli di conseguenza si chiude a riccio e nel suo mondo immagina di poter punire in modo violento chi gli vuole male, appassionandosi, nel frattempo, ai temi della violenza e della morte. Ma è quando nel suo palazzo viene ad abitare Eli che Oskar inizia il suo percorso di maturazione. Lei, inizialmente, gli appare misteriosa e un pò invadente, ma poi qualcosa tra i due scatta, del resto sono anime accomunate dell’essere emarginate dalla società, costrette a vivere nell’ombra. I due ragazzini sviluppano così un sentimento che va oltre l’amicizia: “Ti vuoi mettere con me?” le dice Oskar, ed Eli, anche se titubante per via della sua condizione di non morta, accetta la proposta. Tutto sembra perfetto per Oskar che inoltre, spronato dalla sua nuova fidanzatina, riesce anche reagine ai soprusi dei compagni e a sviluppare un pò di autostima. Le cose si complicano quando lui scopre la vera identità di Eli che, nel frattempo, morto il suo protettore, colui che le procurava il sangue uccidendo per lei, non si fa scrupoli a eliminare alcuni abitanti del quartiere. La gente tra l’altro inizia a sospettare che ci sia in giro un serial killer di piccola statura. In particolare un uomo  indaga su uno degli omicidi che vede vittima un suo caro amico, fino ad arrivare alla verità, introducendosi nell’appartamento della piccola vampira. La situazione si fa insostenibile. Eli è innamorata di Oskar ma sa che non può più restare quindi decide di partire, non prima di aver salvato per l’ennesima volta il ragazzino in una delle scene più belle e cruente del film. Lasciami entrare è una pellicola girata in modo magistrale dal regista scandinavo Tomas Alfredson. Ovviamente a farla da padrone sono le bellissime atmosfere nordiche in cui ci si immerge grazie a una fotografia dai toni freddi e diafani ma anche attraverso frequenti scene notturne (dato le poche ore di luce alle latitudini svedesi). Il regista spesso si sofferma su primi piani evocativi, dettagliando sugli occhi dei giovani protagonisti per soffermarsi sulla loro tristezza interiore e sul nascente, reciproco, sentimento d’amore. Gli omicidi sono cruenti e più volte ci vengono mostrati in campo lungo, oppure attraverso il fuori campo (come nella scena finale). E’ un film che sembra procedere lento ma che risulta coinvolgente e prende per mano lo spettatore fino al bellissimo finale, grazie a una solida sceneggiatura, scritta tra l’altro dall’autore del libro da cui è tratto il film, John Ajvide Lindqvist (definito lo Stephen King svedese) e all’interpretazione sentita dei due giovani attori, oltre che, come detto, da una buonissima regia. Lasciami entrare  tocca le corde dell’anima, e sfrutta benissimo il tema del vampirismo dimostrando ancora una volta che il cinema horror può volare alto e trasmettere emozioni che non siano solo quelle della paura.

CURIOSITA: Nel 2010 è stato realizzato un remake in lingua inglese, frutto dell’accordo tra Overture Films e Hammer Films. Il film, intitolato Blood Story (Let Me In), è diretto da Matt Reeves e ha per protagonisti Kodi Smit-McPhee e Chloë Moretz.

Sergio Di Girolamo