Omicidio al cimitero: recensione

 Omicidio al cimitero: recensione


Nazione
Italia

Anno
2023

Regia
Stefano Simone

Sceneggiatura
Roberto Lanzone

Produzione
Indie Movie

Cast
Filippo Totaro, Giada Latronica, Giovanni Casalino, Luigia Riccardi, Matteo Mangiacotti, Bruno Simone, Rossella Castigliego

GIUDIZIO
2.5/5

Sei persone in visita al cimitero comunale di Santa Cristiana trovano il cadavere di un uomo che è stato strangolato e lasciato in una cappella. Alcuni di loro riconoscono nella vittima  il guardiano dello stesso cimitero, luogo che si trova in una zona periferica e isolata del comune. Uno dei primi problemi che il gruppo di personaggi deve affrontare è come andarsene da quel posto, dato che le uniche due automobili presenti sono state sabotate, in più non c’è campo per i cellulari e il prossimo autobus passerà tra ore. I sei non possono far altro che attendere e stare attenti perché tra di loro può esserci l’assassino.

Non è la prima volta che scrivo una recensione su un film di Stefano Simone. Il regista pugliese, originario di Manfredonia, è autore eclettico, che vive per il cinema, i suoi progetti spaziano tra i diversi generi, ma è evidente che la predilezione è per un cinema fantastico dalle sfumature horror. Ed è stata proprio una pellicola del genere la prima opera che mi capitò di visionare all’incirca di dieci anni fa. Era una sorta di rivisitazione Kitsch in salsa splatter della favola di cappuccetto rosso, piuttosto amatoriale, ma con alcuni spunti interessanti. Di acqua sotto i ponti ne è passata e Simone nel tempo non è certo stato con le mani in mano ma ha prodotto una serie di film piuttosto interessanti che hanno contribuito a far girare il nome del regista nel circuito indie che conta. Omicidio al cimitero è l’ultima opera del regista, un film che è un evidente omaggio al cinema ispirato ai gialli deduttivi di Agatha Christie. Il film, a mio parere, ha dei pregi e un pò di difetti, considerando comunque che ci troviamo nel circuito del cinema  indipendente e a basso costo. La qualità più importante è certamente quella di mantenere alta l’attenzione dello spettatore fino al finale, cosa non facile dato che sono pressoché assenti scene ad effetto e sequenze action. Omicidio al Cimitero appare piuttosto un tipo di cinema dal taglio teatrale, pieno di dialoghi (non sempre coinvolgenti) scritti dallo sceneggiatore della pellicola Roberto Lanzone. Un altro aspetto da non sottovalutare è la regia attenta di Simone e i buoni movimenti di macchina. Il regista sfrutta bene l’interessante e unica location del film, ovvero il cimitero di Santa Cristiana, un paese immaginario creato per l’occasione. Simone, che gira praticamente il novanta per cento del film con la camera a mano, ci porta dentro le dinamiche di questo gruppo di personaggi, come fosse un settimo elemento che, muto, spia quello che accade. E in effetti più volte ci sembra di vedere con gli occhi di un possibile assassino misterioso che ci aspettiamo spuntare da un momento all’altro. La fotografia dai toni freddi di Marco di Gerlando è buona e le musiche di Luca Auriemma funzionano a dovere, contribuendo a enfatizzare le varie sequenze, in particolare nella scena finale. Tra le cose che non funzionano certamente la recitazione di gran parte del cast di attori. I personaggi della storia sono già un pò troppo stereotipati e comunque gli attori non riescono a dargli spessore, recitando in modo un pò troppo meccanico. Nonostante ciò, come dicevo all’inzio, le dinamiche che si creano tra i personaggi, anche grazie a una trama dai risvolti originali, funzionano, a patto di accettare di trovarsi di fronte a un prodotto più vicino a una fiction tv che al cinema, con alcune ingenuità evidenti (tutti sono piuttosto tranquilli di fronte alla presenza di un cadavere, il cimitero è praticamente privo di altri visitatori nonostante sia giorno, e altre piccole incertezze). Oltre all’intreccio giallo, il film ha il pregio di comunicare dei messaggi importanti attraverso le vicende personali dei  protagonisti (in fondo tutti colpevoli di qualcosa) come la denuncia delle frodi informatiche, il disagio giovanile, il suicidio. Omicidio al Cimitero è un discreto film, con una buona trama e alcuni momenti ironici che funzionano. Il film è dedicato a William Friedkin, uno dei nomi più importanti del cinema mondiale di tutti i tempi, ed è probabilmente uno dei registi preferiti di Stefano Simone, un autore che ama il cinema in modo viscerale, e che senza la macchina da presa non riuscirebbe a stare. Omicidio al cimitero sarà presentato in anteprima nazionale al Cinema San Michele di Manfredonia la sera di giovedì 22 febbraio. In attesa potete leggere la nostra intervista al regista cliccando qui.

© Sergio Di Girolamo