Nyarlathotep: Recensione

 Nyarlathotep: Recensione

Nazione: Italia

Anno: 2016

Autori: Noirel Julien, Rotomago

Casa editrice: Nicola Pesce Editore

Nel corso di un periodo di sommovimenti politici e sociali, la gente viveva con la netta sensazione che qualcosa di opprimente e pericoloso stava per sorgere. Un male ancestrale incarnato. Presto una figura tanto misteriosa quanto letale si presenta sotto le spoglie di un uomo alto, dalla carnagione scura, che proviene dall’Egitto. Attraverso uno spettacolo cinematografico visionario e dal forte impatto emotivo egli vuole condurre l’uomo alla follia.
 H.P. Lovecraft non ha bisogno di presentazioni: è il padre dell’horror soprannaturale,  colui che più di ogni altro ha influenzato grandi artisti in ogni forma d’arte ispirata a storie fantahorror. L’elenco di film, libri, canzoni è veramente infinito. Ovviamente anche nel magico mondo dei fumetti la passione per il Solitario di Providence ha spinto grandi nomi di fama mondiale a realizzare  opere dedicate alla sua arcana mitologia dello scrittore americano. Ricordo, in particolare, I miti di Cthulhu, un volume del 1978 che tengo gelosamente custodito nella mia collezione (quasi fosse una rara copia del Necronomicon, sigh!), realizzato dal maestro Alberto Breccia. E quando altri artisti del mondo delle nuvole parlanti si cimentano con le storie di Lovecraft spesso per me il paragone con il volume di Breccia è obbligatorio. Tante volte sono stato deluso da alcuni prodotti realizzati con poca passione e mediocre aderenza al tema, tra l’altro complesso, di mettere su carta le immagini tratte dai capolavori dello scrittore.Nyarlathotep, questa graphic novel realizzata da Rotomago e Julien Noirel e pubblicata dalla geniale casa editrice Nicola Pesce Editore supera certamente l’esame e il mio giudizio critico è assolutamente positivo. E’ un’opera veramente interessante, realizzata con cura  fedelissima al racconto pubblicato nel lontano 1920. Il Dio Nyarlathotep, che si differenzia dagli altri dèi del pantheon lovecraftiano perchè appare come un uomo alto dalla carnagione scura, poliglotta, che ricorda un faraone dell’antico Egitto, vaga sulla Terra allo scopo di raccogliere legioni di seguaci per indurli alla pazzia. Nel fumetto Nyarlatothep appare in un periodo di tensione sociale, quasi che ci si trovasse in un clima pre-apocalittico (situazione tra l’altro attualissima). Il caos sembra diffondersi a macchia d’olio in più zone del globo terrestre, ma la scena principale si svolge a Providence, luogo abituale negli scritti di Lovecraft. Qui, attraverso uno spettacolo cinematografico estremamente visionario, la gente è spinta verso un gorgo di interminabile pazzia. Il protagonista, praticamente Lovecraft stesso, viene coinvolto fino alle estreme conseguenze. L’opera ha un buon ritmo e soprattutto contiene pregiatissimi disegni capaci di coinvolgere il lettore fino a immergerlo visceralmente nei deliri narrati. Oltretutto la pregiata qualità estetica (volume cartonato di grande dimensione 210 x 297mm) ne fa un fumetto certamente da collezione. Oltre al fumetto, il volume contiene al suo interno un’importante lettera che Lovecraft scrisse al suo amico Rheinhart Kleiner nella quale gli illustra l’incubo che ha dato origine al racconto su Nyarlathotep, e anche un sonetto intitolato Funghi di Yuggoth nel quale si cita il Dio egizio; il tutto condito con altrettanti disegni in bianco e nero molto evocativi. Imperdibile.

©Sergio Di Girolamo

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