Masters of Horror: Recensione

 Masters of Horror: Recensione

Di questi tempi si può ben dire che le serie TV hanno surclassato il cinema in quanto a intrattenimento, i motivi sono multipli ma di certo, tra questi, fondamentale è i livello qualitativo delle stesse grazie a prodotti ottimi quali per esempio The Walking DeadAmerican Horror Story, The Haunting, The Strain (per citarne solo alcuni). I prodotti televisivi dedicati al fantastico hanno un origine remota,  basti pensare a quella più celebre: Ai confini della realtà prodotta alla fine degli anni cinquanta dal genio di Rod Serling e omaggiata più volte da cineasti che sono cresciuti con quel prodotto, un nome tra tutti Steven Spielberg. Da quel momento altre serie tv hanno affrontato il tema del fantastico, spesso la fantascienza,  Star Trek, Doctor Whoi recenti FringeLost, ma ben presto anche l’horror. Dal passato ci arrivano serie tv quali Thriller prodotta in Inghilterra negli anni settanta, Hammer House of Horror realizzata negli anni ottanta dalla celebre casa di produzione inglese, Dark Shadows praticamente una soap opera vampirica prodotta anch’essa in Inghilterra (terra fertile del genere a episodi), Tales From the Crypt, ispirata ai fumetti E.C. Comics e una fra le più importanti di sempre X Files realizzata negli anni novanta dal genio di Chris Carter. Molte di queste serie tv sono state il trampolino di lancio per giovani registi diventati poi grandi quali  Joe Dante, Robert Zemeckis, Francis Ford Coppola, per citane solo alcuni.
Ma se a far dirigere  gli episodi  di una serie tv horror  si invitassero nomi già affermati del panorama cinematografico horror mondiale, anzi i più grandi registi in circolazione? E’ quello che avrà pensato nel 2002 il regista Mick Garris quando invitò alcuni suoi amici registi ad una cena informale presso un ristorante a Sherman Oaks in California. I dieci “maestri” originali presenti erano Garris stesso (che prima di questo progetto era conosciuto più che altro per film commerciali spesso tratti da alcuni libri del suo grande amico Stephen KingJohn Carpenter, Larry Cohen, Don Coscarelli, Joe Dante, Guillermo Del Toro, Stuart Gordon, Tobe Hooper, John Landis, William Malone Dario Argento. La cena fu un modo per complimentarsi a vicenda sulle rispettive carriere e fu Del Toro a coniare il nome del gruppo quando rivolgendosi a una signora presente nel locale per festeggiare il suo compleanno disse: che i maestri dell’orrore le facevano gli auguri. Successivamente Garris organizzò altre cene con altri registi tra cui Eli Roth, David Cronenberg, Lucky McKee, etc. Nel 2005 l’idea che Garris covava da tempo si realizzò quando finalmente ebbe i fondi per produrre una serie televisiva a programmazione antologica della durata di circa un’ora per puntata, dal titolo Masters of Horror, con episodi scritti e diretti da molti di quei registi presentio nelle cene. L’emittente televisiva che scommise sul progetto fu la statunitense Showtime, che acconsentì all’unica richiesta che Garris propose: piena libertà creativa. E guardando tutti gli episodi si può certo dire che il patto fu rispettato (con un unico neo dato che l’episodio dal titolo Imprint di Takashi Miike per la sua crudeltà fu escluso dalla programmazione televisiva, e inserito solo nel dvd del progetto) sia dal punto di vista del gore e dello splatter ma anche da quello erotico vista la presenza di molte scene di nudo. La qualità finale si può quindi paragonare a quella di film veri e propri, non a caso in molti paesi esteri gli episodi furono distribuiti anche nei cinema. La serie debuttò negli Stati Uniti, il 28 ottobre del 2005 con  l’episodio Panico sulla montagna (Incident On and Off a Mountain Road), scritto e diretto da Don Coscarelli. Si può ben dire che quasi tutti gli episodi (tredici in tutto) sono di ottima fattura, alcuni veri e propri capolavori come Cigarettes Burns di John Carpenter Imprint di Takashi Miike, Homecoming di Joe Dante, persino il nostro Dario Argento in crisi creativa da un bel pò di tempo non delude con i suoi due episodi Jenifer e Pelts . Visto il successo la Showtime confermò così un’altra stagione anch’essa caratterizzata per la maggior parte da buoni episodi (anche in questo caso tredici). I vari impegni dei registi, la mancanza di ulteriore budget, alcuni problemi di censura portarono la Showtime a dover dire di no a una terza stagione. Il buon Garris realizzò comunque un’altra serie tv horror per la NBC, Fear Itself coinvolgendo ancora alcuni nomi di spicco del panorama horror ma anche molti emergenti. La serie è meno tosta nei contenuti e fragile in molti segmenti. Fu infatti l’ultimo tentativo del regista e produttore sulla serialità horror televisiva. Dobbiamo però fargli un plauso per aver dato vita a un prodotto del genere, veramente ben fatto sotto ogni punto di vista.
Di seguito una breve analisi dei singoli episodi delle due stagioni.

PRIMA STAGIONE

Panico sulla montagna
Titolo originale: Incident on and off a mountain road
Regia: Don Coscarelli
Sceneggiatura: Don Coscarelli, Stephen Romano
Una ragazza si risveglia subito dopo un incidente stradale e si trova improvvisamente ad affrontare uno spietato brutale ed animalesco serial killer. Riuscirà a difendersi grazie ai precedenti insegnamenti militareschi del suo violento ex-marito. Interessante

La casa delle streghe
Titolo originale: H.P. Lovecraft’s Dreams in the WitchHouse
Regia: Stuart Gordon
Sceneggiatura: Stuart Gordon, Dennis Paoli
Walter Gilman è uno studente universitario della città di Arkham. I suoi studi si concentrano sulle dimensioni parallele, affitta così una camera nella città, ma presto comincia ad essere assalito da strani incubi, in cui si manifesta una strega del XVII secolo. Affascinante e ben diretto.

La danza dei morti
Titolo originale: Dance of the Dead
Regia: Tobe Hooper
Sceneggiatura: Richard Matheson, Mick Garris
In un futuro post-apocalittico regna una società dominata da violenze e malattie. La vita non ha più la stessa importanza e lo stesso significato. In questo scenario vengono allestiti spettacolari funerali in cui i morti vengono rianimati tramite trasfusioni di sangue da persone anziane per farli ballare tramite scariche elettriche. Inquietante.

Jenifer
Titolo originale: Jenifer
Regia: Dario Argento
Sceneggiatura: Steven Weber
Una ragazza dal viso deforme ma dal fisico bellissimo viene soccorsa da un poliziotto; questi la sottrae a una casa di cura a cui era stata destinata e sviluppa verso di lei una morbosa attrazione sessuale, ma presto la ragazza rivelerà il suo istinto omicida e l’agente, che perde famiglia e lavoro, farà di tutto per coprirne le malefatte in cambio di favori sessuali. Notevoli gli effetti prostetici della ragazza mostro, sequenze splatter a go go.

Il gusto dell’ossessione
Titolo originale: Chocolate
Regia: Mick Garris
Sceneggiatura: Mick Garris
Jamie, ragazzo mite e da poco divorziato con la moglie, lavora in una ditta di aromi artificiali. La sua vita viene sconvolta da strane percezioni sensoriali. Le sue allucinazioni visive e auditive, si rivelano appartenere a una donna misteriosa. Singolare ma non proprio riuscito, forse il più debole del lotto.

Candidato maledetto
Titolo originale: Homecoming
Regia: Joe Dante
Sceneggiatura: Sam Hamm
Un candidato alle presidenziali americane (simile per sembianze a Bill Clinton e per voce a George W. Bush) porta avanti la campagna elettorale mentre una guerra divide l’opinione pubblica. Uno dei suoi fidati collaboratori va in TV e fa di tutto per far credere all’opinione pubblica che la guerra sia cosa buona e sostiene che se il proprio fratello, a suo dire morto in Vietnam, fosse ritornato dal mondo dei morti avrebbe detto che l’aveva fatto per una buona causa. Dopo pochi giorni i soldati morti in Iraq tornano in vita come zombie e l’unica cosa che vogliono non è mangiare carne umana ma poter votare per qualcuno che non mandi a morire i ragazzi per una bugia. Episodio intelligente e impegnato, quando l’horror travalica i confini del genere.

Leggenda assassina
Titolo originale: Deer Woman
Regia: John Landis
Sceneggiatura: Max Lendis, John Landis
In una tranquilla città di montagna, Dwight Faraday (Brian Benben) è un detective poco considerato e declassato a causa del suo passato difficoltoso, tuttavia gli viene assegnato il caso di serie di strani omicidi: le vittime sono tutti uomini trovati schiacciati e mutilati. Le indagini portano Dwight sulla pista di improbabili cervi assassini, fino a scoprire che dietro si cela una creatura del folklore indiano: La Donna Cervo (Cinthia Moura). Divertetente splatter e sexy.

Incubo mortale
Titolo originale: Cigarette Burns
Regia: John Carpenter
Sceneggiatura: Drew McWeeny, Scott Swan
Kirby Sweetman è un appassionato cinefilo in più gestisce una sala cinematografica ma è pieno di debiti. Per far fronte a ciò un giorno accetta la missione, ben retribuita, di un ricco collezionista di film che intende trovare la rarissima copia del film maledetto La Fin Absolue du Monde pellicola proiettata una sola volta a un festival europeo  e poi sparita nel nulla, alcuni la dicono distrutta, poiché la sua visione aveva causato tra gli spettatori un raptus improvviso di cannibalismo e follia omicida. Inizia per Kirby un viaggio verso l’incubo fatto di snuff movie e presenze soprannaturali. Cigarette burns, bruciature di sigaretta sono appunto una caratteristica tecnica dei vecchi film, dei cerchi neri, simili a delle bruciature, che in un paio di fotogrammi appaiono durante la proiezione. Probabilmente l’episodio più bello della prima stagione.


Patto con il demonio
Titolo originale: The Fair Haired Child
Regia: William Malone
Sceneggiatura: Matt Greenberg

Tara è un’adolescente solitaria con dei pessimi genitori. Un giorno viene investita da un furgone al ritorno verso casa. Quando si sveglia si ritrova in una stanza che pare essere una camera d’ospedale, ma si rivela la stanza di una villa isolata accanto a un lago, in cui vivono due strani coniugi. A tratti interessante ma niente di troppo trascendentale.


Creatura maligna
Titolo originale: Sick Girl
Regia: Lucky McKee
Sceneggiatura: Sean Hood
Ida (Angela Bettis) è un’entomologa lesbica, che a causa del suo lavoro e della sua passione maniacale per gli insetti non riesce ad avere una vita sentimentale. Finché non arriva Misty (Erin Brown), giovane ragazza eccentrica che la farà innamorare; Ida inviterà Misty a vivere insieme a lei, scoprendo la stessa passione per l’entomologia. Contemporaneamente ad Ida viene spedito dal Brasile un pacchetto contenente uno strano ed enorme insetto, che iniettando la sua tossina riesce a cambiare il comportamento della persona infettata. Misty cadrà subito nella sua trappola ed inizierà pian piano a comportarsi in modo sempre più strano. Episodio leggero e frizzante con alcune sequenze divertenti. Godibile.

Strada per la morte
Titolo originale: Pick Me Up
Regia: Larry Cohen
Sceneggiatura: Sean Hood
Un autobus ha un guasto durante il viaggio nel bel mezzo di una desolata strada di montagna. L’autista, costretto a fermarsi, lascia tutti i passeggeri in preda al panico. Il caso vuole che Wheeler, uno psicopatico assassino con il vizio di uccidere gli autostoppisti, sia nello stesso posto e che contemporaneamente Walker, un camionista “cacciatore di prede difficili”, passi di lì. Stacia, una donna che viaggiava nell’autobus, diventa l’esca per il duello tra i due serial killer. Buon ritmo e belle sequenze boschive. Per gli amanti del puro slasher.

La terribile storia di Haeckel
Titolo originale:Haeckel’s Tale
Regia: John McNaughton
Sceneggiatura: Mick Garris
Un uomo si reca da un’anziana signora che crede sia capace di resuscitare i morti, perché vuole stringere nuovamente tra le sue braccia la defunta moglie. La signora comincia allora a raccontargli la storia di Haeckel. Una favola horror dai risvolti zombeschi. Trascurabile.

Sulle tracce del terrore
Titolo originale:Imprint
Regia: Takashi Miike
Sceneggiatura: Daisuke Tengan, Mick Garris
Nel Giappone dell’800, un giornalista americano (Billy Drago) è alla ricerca della ragazza di cui si era innamorato in un precedente viaggio, ma ad accoglierlo trova una strana prostituta sfigurata (dentro cui vive la sorella che ha le sembianze di una mano deforme che le sbuca dalla testa) che gli racconterà di come la sua amata sia morta. Il più cattivo ed estremo in puro stile Miike.

SECONDA STAGIONE

Discordia
Titolo originale: The Damned Thing
Regia: Tobe Hooper
Sceneggiatura: Richard Christian Matheson
Nella città di Cloverdeal il padre di Kevin (Sean Patrick Flanery) ha ucciso la moglie e, nel tentativo di uccidere anche Kevin, viene squartato da una forza invisibile. Intanto Kevin cresce e diventa uno sceriffo. Improvvisamente ricompare una serie di morti violente e inspiegabili (un uomo si martella la testa a morte, il prete (interpretato da Ted Raimi) spara in bocca ad un uomo in confessione…), e Kevin così inizia a scavare nel suo passato per trovare una soluzione, mentre nel paese si scatena una furia omicida di massa. Misterioso e  lovecraftiano.

Family
Titolo originale: Family
Regia: John Landis
Sceneggiatura: Brent Hanley
Harold, un uomo apparentemente cordiale e disponibile, è in realtà un serial killer sofferente di allucinazioni, che crea la sua famiglia ideale con gli scheletri delle sue vittime. Quando arriveranno i suoi nuovi vicini Celia e David, Harold deciderà di rimpiazzare sua moglie con Celia. Le cose non andranno come previsto, finale paradossale. Divertente e disgustoso.

V di vampiro
Titolo originale: The V Word
Regia :Ernest Dickerson
Sceneggiatura: Mick Garris
Due ragazzi si recano in un obitorio dove faranno la conoscenza di un vampiro. Uno di loro sarà morso e trasformato in un succhia sangue mentre l’altro riuscirà a fuggire. La vicenda sconvolgerà la tranquilla vita familiare dei ragazzi. Trascurabile.

Rumori e tenebre
Titolo originale: Sounds Like
Regia: Brad Anderson
Sceneggiatura: Brad Anderson
L’episodio tratta di Larry Pearce (Chris Bauer) che acquisisce una particolare capacità, quella di amplificare, all’interno del suo impianto uditivo, qualunque rumore intorno a sé, rendendo quasi invivibile la giornata. Il suo già difficile stato viene ulteriormente alterato dalla prematura morte del figlio, a causa di irrimediabili problemi al cuore. La vita di Larry andrà peggiorando a causa di questa sonorità oppressiva, che lo porterà alla più completa follia. Delirante.


Il seme del male
Titolo originale: Pro-Life
Regia: John Carpenter
Sceneggiatura: Drew McWeeny, Scott Swan
Il seme del male Dwayne Burcell è un fanatico religioso, che si scontra contro il personale di una clinica per aborti dove sua figlia incinta si trova dopo essere stata ritrovata da una coppia di medici mentre scappava nel bosco. Dwayne tenta con le buone di riavere la figlia ma a un ulteriore rifiuto perde la pazienza e cerca con la forza di rapirla per salvare quello che le voci nella sua testa gli dicono essere una prole divina. Nonostante ci sia Carpenter dietro la macchina da presa non è un episodio degno di nota.

Istinto animale
Titolo originale: Pelts
Regia: Dario Argento
Sceneggiatura: Matt Venne
La pellicola parla di una maledizione legata alla realizzazione di una pelliccia, che racchiude una particolare magia capace di incantare chiunque ne venga a contatto. Il pellicciaio Jake Feldman, viene in possesso di un carico di pellicce di procione, rubate ad una vecchia signora legata spiritualmente con gli stessi animali citati. Progressivamente chi ne viene in possesso, è preso da un’insana voglia di farsi del male. Estremo e splatteroso, Dario Argento sadico come ai vecchi tempi.

Contro natura
Titolo originale: The Screwfly Solution
Regia: Joe Dante
Sceneggiatura: Sam Hamm
Contro natura
Misteriose presenze aliene hanno deciso di sterminare la razza umana servendosi di un metodo alquanto particolare: inculcare nelle menti maschili odio e istinto omicida nei confronti delle donne. In poco tempo la popolazione femminile viene decimata nei modi più barbari e con ferocia assurda da persone di sesso maschile di ogni tipo. Un entomologo scopre che si tratta di un metodo utilizzato in passato per estinguere un genere di insetto che arrecava ingenti danni all’agricoltura, ed insieme ad un collega cercherà una soluzione. Purtroppo subirà egli stesso gli effetti, con terribili conseguenze per la moglie e la figlia che pur essendo stata avvertita da egli stesso del pericolo, sola ed impaurita non si trattiene alla tentazione di ricevere suo padre. Trama interessante e buona suspence, riuscito.

La bestia
Titolo originale: Valerie on the Stairs
Regia: Mick Garris
Sceneggiatura: Mick Garris
Un giovane scrittore si trasferisce in una residence particolare dove altri scrittori come lui stanno iniziando o terminando il loro capolavoro. Il giovane comincia da subito ad avere strane visioni che possono sembrare frutto della sua fantasia, ma che invece si rivelano un segreto che condividono anche gli altri coinquilini della residenza. Egli incontra infatti una ragazza di nome Valerie che chiede il suo aiuto per liberarsi dal demone che la possiede fisicamente ogni notte. Ben presto
gli eventi faranno si che il demone sfoghi la sua violenta gelosia contro gli inquilini del posto in modo brutale.
La storia è ispirata ad un racconto di Clive Barker. Affascinante la location e suggestivo il finale. Buono.

Dal coma con vendetta
Titolo originale: Right to Die
Regia: Rob Schmidt
Sceneggiatura: John Esposito
Quando sua moglie finisce in coma in seguito a un incidente, un uomo deve decidere se staccarle la spina. Ma lo spirito della consorte ha qualcosa da dire in proposito. Episodio un po’ fiacco.

Il gusto della paura
Titolo originale: We All Scream for Ice Cream
Regia :Tom Holland
Sceneggiatura: David J. Schow
Molti anni dopo aver provocato, con uno stupido scherzo, la morte di un venditore di gelati, alcuni ragazzi divenuti adulti devono affrontarne la tremenda vendetta. Poco incisivo. Trascurabile.

Il gatto nero
Titolo originale:The Black Cat
Regia: Stuart Gordon
Sceneggiatura: Stuart Gordon, Dennis Paoli
Edgar Allan Poe è a corto di idee e senza denaro e con la moglie gravemente malata.. Nonostante tutto ciò, è costantemente tormentato da un gatto nero che progressivamente o distruggerà la sua vita o gli ispirerà uno dei suoi racconti più celebri. La storia è tratta dal racconto omonimo di Edgar Allan Poe. Uno dei capolavori della serie. Grande fascino visivo e un ottima versione di Poe.

Il cannibale
Titolo originale: The Washingtonians
Regia: Peter Medak
Sceneggiatura: Richard Chizmar, Johnathon Schaech
Quando scopre, dietro a un ritratto di George Washington, una lettera in cui il leggendario presidente discute l’idea di divorare bambini, Mike cerca di appurarne l’autenticità… e diventa bersaglio di una setta di cannibali. Trama originale e buona regia che non lesina delle parti splatter davvero notevoli. 

Crociera di sangue
Titolo originale: Dream Cruise
Regia: Norio Tsuruta
Sceneggiatura: Norio Tsuruta, Naoya Takayama
Jack Miller soffre di sensi di colpa per la morte del fratello annegato quando da ragazzini la loro barca si era capovolta sul lago. Nonostante la paura dell’acqua accetta di andare in vacanza con uno dei suoi clienti più ricchi in uno yacht. Con loro anche la moglie del cliente, con la quale Jack intrattiene una relazione segreta. Ben presto eventi soprannaturali si manifesteranno, trasformando la crociera in un evento macabro e spaventoso. La trama potrebbe essere interessante ma la messa in scena non è così coinvolgente. Episodio in tono minore rispetto agli altri.

© Sergio Di Girolamo

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