Intervista alla band The Stompcrash sull’album “Love From Hell “

 Intervista alla band The Stompcrash sull’album “Love From Hell “

TF: Love From Hell mi sembra un album ancora più curato nei dettagli rispetto al pur ottimo Directions

TST: Love from Hell” è un album più uniforme e coeso con un suono più deciso. Penso sia dovuto al fatto che abbiamo scritto le canzoni in tempo relativamente breve di circa sei mesi a differenza dell’album precedente, Directions, la cui gestazione era stata molto lunga a causa di tutte le vicissitudini che ebbe la band in quel periodo. L’album precedente prendeva differenti direzioni in “Love from Hell” invece la direzione è unica, è un album molto “straight” in senso musicale. In più abbiamo deciso di continuare la collaborazione con Alessandro Paolucci dei West Link Studios di Pisa e sicuramente il fatto di conoscerci bene ci ha permesso di “saltare” quella fase di studio tra produttore e artista e si andare direttamente al punto curando e approfondendo meglio alcuni aspetti delle canzoni.

TF: Qual’è stata la fonte d’ispirazione per Love From Hell?

TST:Non si tratta di un concept album ma di una classica raccolta di canzoni percui in generale non c’è un vero e proprio filo conduttore fra i brani. In realtà per noi “Love from Hell” rappresenta un ritorno alle sonorità che più amiamo, è un album di puro gothic rock anche se musicalmente rappresenta ancora un passo avanti per noi. E’ sicuramente più maturo e con un’identità ben definita a partire dall’artwork che penso rappresenti in pieno questo nuovo lavoro.

TF: Che differenze musicali ci sono col precedente lavoro?

TST:Per prima cosa la formazione è cambiata dal precedente lavoro, ora al basso abbiamo Franka che ha dato ancora maggior forza ritmica alla band e una grande sicurezza live, questo è un album molto più teso e diretto, le linee di basso sono molto ballabili e trainano le canzoni. Il lavoro precedente se vogliamo era più emozionale/romantico con molte aperture in halftime e cantati meno serrati, questo è un lavoro più diretto rappresenta quello che siamo ora, una band molto più sicura di se.
Come ti dicevo all’inizio anche dal punto di visto stilistico le cose sono cambiate, il lavoro precedente era molto orientato alla darkwave, “Love from Hell” è gothic rock, penso abbia molti più legami con il nostro primo album “Requiem Rosa”.
Un grande aiuto nella realizzazione dell’album e nella sua definizione ci è stato dato anche dalla collaborazione con Cold Insanity Music e Swiss Dark Nights, le due label tedesca e svizzera che stanno supportanto questo lavoro.

TF:Parlatemi delle collaborazioni con Andrew Birch e Nino Sable

TSTSono due cantanti strepitosi di due band, The Last Cry e Aeon Sable, che abbiamo conosciuto l’anno scorso durante i live in giro per l’Europa. Amiamo molto le loro band e il loro stile e penso che rappresentino i due lati diversi della stessa medaglia, gothic inglese e gothic tedesco. Avevamo due canzoni che immaginavo calzassero a pennello per loro, come in effetti è stato, ed è stato fantastico sentire la loro interpretazione di qualcosa che avevamo scritto, una sensazione che fino ad ora non avevamo mai provato, siamo molto contenti del risultato che abbiamo raggiunto.

TF:Ormai è da un pò di tempo che vi esibite live anche all’estero quali differenze avete trovato tra le due realtà?

TST:Non disprezziamo la realtà italiana, anzi ci sono un sacco di dj e organizzatori che si sbattono un casino per promuovere le band e le serate e nell’ultimo periodo la scena è cresciuta molto però è inutile negare che il genere è più apprezzato e seguito all’estero, in generale c’è molta più attenzione all’aspetto live, alla musica suonata dal vivo. C’è molta più partecipazione nei concerti all’estero, soprattutto in Germania e Inghilterra e spesso dopo un buon live le band vengono premiate dal pubblico acquistando dischi e mechandise, una cosa molto importante per le band.

TF:Il video di Love From Hell è veramente ben fatto e illustra perfettamente il tema del pezzo volete parlarcene?

TST:Il video è stato scritto e diretto da Federica Wu, che si è occupata di tutti gli aspetti della realizzazione. L’abbiamo girato appena finita la produzione del disco quindi essendo un po’ “cotti” da tutto il lavoro fatto abbiamo preferito farci guidare da una persona esterna alla band. Penso abbia colto in maniera visuale il tema del brano, volevamo rappresentarlo in maniera abbastanza onirica e soprattutto volevamo esprimesse sensualità. Per noi è stato comunque un passo avanti visto che è solo il secondo video, dopo molti anni, in cui appariamo.

TF:Dove vogliono arrivare i The Stompcrash?


TST:Oltre, oltre quelle che sono le nostre aspettative, se c’è una cosa che abbiamo imparato è che bisogna sempre crederci e spingere cercando sempre di dare il massimo.

©Sergio Di Girolamo

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