Il bravo ragazzo: Recensione

 Il bravo ragazzo: Recensione

Nazione: Usa

Anno: 2007

Autore: Dean Koontz

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Traduttore: Tullio Dobner

GIUDIZIO
3.5/5

Una sera come tante Timothy Carrier entra nel solito bar dopo una giornata di duro lavoro come muratore. Sta bevendo una birra quando uno sconosciuto lo avvicina con aria circospetta e gli consegna una busta. Dentro ci sono diecimila dollari, la foto di una bella donna e il suo indirizzo. Tim capisce che l’uomo ha preso un abbaglio ma prima che possa ribattere lo sconosciuto si dilegua. Poco dopo un altro cliente gli si siede accanto, fissando la busta. All’improvviso tutto diventa drammaticamente chiaro: Tim ha ricevuto per sbaglio l’incarico di uccidere la donna. Quello di fianco a lui è il vero killer, che ora lo sta scambiando per il mandante. Tim cerca di spiegare che non vuole che la donna venga uccisa ma il killer vuole assolutamente portare a compimento la missione. Per Tim non rimane altro che sfidare il killer e salvare la bella in pericolo…

Il bravo ragazzo è un libro godibile, direi leggero nel senso buono del termine, è una di quelle storie che si possono leggere in metropolitana mentre si va al lavoro oppure nel primo pomeriggio per scaricare la mente. Questo perchè come buona parte della produzione dello scrittore americano, lo stile di scrittura e la trama non sono per niente articolate ma molto lineari e lo stile di scrittura è molto scorrevole e privo di barocchismi fini a se stessi. Partendo da un’idea geniale e spruzzando qua e la parecchia ironia nei dialoghi e molta azione, Koontz porta a casa la pagnotta con dignità. Non voglio neanche dire che il libro sia sempliciotto ma sottolineare che l’autore non si perde troppo in arzigogoli letterari o approfondimenti chilometrici sui personaggi. Riesce, ed è un’abilità del miglior Koontz, descrivere situazioni e persone in modo asciutto non tralasciando però delle sfumature curiose e ammalianti. In questo caso sicuramente il personaggio più riuscito, a mio parere, è quello del killer, un maniaco omicida molto sadico che ha una sua metodologia per portare termine le missioni. E’ un fissato con l’ordine e la pulizia ed è anche un appassionato lettore di romanzi (ma legge solo libri di autori ancora in vita, così nel caso trovasse delle frasi che reputa scritte male può sempre far loro visita per porvi rimedio…), in più è un abile conoscitore delle armi e non si ferma dinanzi a nulla pur di portare a termine la missione; praticamente è una specie di terminator in carne e ossa. Per questo Tim e Linda si dovranno difendere con i denti cercando di sfuggire al killer fino all’assalto finale dove quest’ultimo insidierà persino gli affetti più cari del buon muratore. Il finale è sicuramente un pezzo forte dell’opera dato che vi sono dei colpi di scena e degli svelamenti inaspettati soprattutto sulla natura della missione del killer. Tante volte Koontz è stato paragonato a Stephen King. Sicuramente non c’è partita ma è innegabile che lo scrittore americano ha dalla sua una buona dose di fantasia e anche una costante prolificità. I suoi libri si possono leggere tutti d’un fiato perchè, come detto, scorrevoli come una buona puntata di una serie tv di successo. Certamente Il bravo ragazzo appartiene a questa categoria quindi lo consiglio vivamente a chi ama la fiction narrativa scritta con passione.

©Sergio Di Girolamo

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