Hereditary – Le radici del male: Recensione

 Hereditary – Le radici del male: Recensione

Nazione: Usa

Anno: 2016

Regia
Ari Aster
Sceneggiatura
Ari Aster
Produzione
Kevin Frakes, Ridley Scott, Lars Knudsen, Buddy Patrick
Cast
Toni Collette, Milly Shapiro, Alex Wolff, Gabriel Byrne

GIUDIZIO
4/5

Annie Graham è in lutto per la perdita della propria madre avvenuta dopo una lunga malattia. Da quel momento in poi accadranno eventi incresciosi e inspiegabili che turberanno l’equilibrio psicofisico di tutti i componenti della sua famiglia fino a scoprire la sconvolgente eredità che hanno ricevuto in dono…
Presentato come l’erede dell’Esorcista il film dell’esordiente Ari Aster a parer mio non merita proprio questo titolo (quest’affermazione è il solito esagerato “strillo di copertina” acchiappa pubblico) però è innegabile che è un film horror che fa il suo “sporco lavoro”: cioè fare paura. Lo fa nella maniera che fin dall’alba dei tempi cinematografici è quella più azzeccata, ovvero puntare sul connubio tra atmosfera, musica e inquadrature ansiogene, se poi hai anche un’attrice in stato di grazia come Toni Colette il gioco è fatto, il film infatti è quasi tutto sulle sue spalle (difficilmente dimenticherete le sue urla e il suo viso stravolto dalle espressioni di  terrore). L’attrice interpreta una donna che subisce dei duri colpi nel giro di poco tempo, non solo la morte della madre (neanche tanto amata in fondo) quanto per quello che viene dopo e di cui non posso dire per non spoilerare. Quello che lentamente va scoprendo Annie contribuisce a gettare nel baratro tutta la sua famiglia; e il film in fondo è anche una riflessione amara sulla disfunzione del focolare domestico dove ogni membro si fa i fatti propri e  manca  l’empatia tra genitori e figli, (triste realtà di una società superficiale come quella in cui viviamo). Questa mancanza di  coesione  un aspetto cardine che anticipa l”orrore che verrà svelato nella parte finale.
Le soluzioni visive, come detto, sono di ottima fattura, certe idee, in una sceneggiatura magari non proprio originale, sono anche apprezzabili come il parallelismo tra gli eventi che accadono alla famiglia Graham e i modellini che ne riproducono le fattezze creati da Annie: come se in fondo tutti loro fossero dei burattini nella mani di entità superiori che ne fanno ciò che vogliono.
Hereditary è stato accusato da alcuni critici di essere un film lento; di certo stiamo parlando di un’opera dal taglio autoriale dove non ci sono scene splatter, sparatorie, esplosioni , il film invece entra lentamente sotto pelle e, almeno nel mio caso, è riuscito a prendermi, anzi, è come se mi avesse afferrato alla gola lasciandomi col fiato corto soprattutto nella seconda parte. In più ci sono quelle due o tre scene da cardiopalma che fanno la differenza. In conclusione direi che Ari Aster colpisce nel segno cosa confermata anche al botteghino. Chi conosce bene il cinema horror troverà molti riferimenti a pellicole celebri (non esclusivamente l’Esorcista) fatto che, come sottolineavo, toglie un pò di originalità alla storia ma comunque non inficia un prodotto che di questi tempi è raro vedere sugli schermi quando per farci paura ci propongono titoli come Slender Man.
Ah dimenticavo, oltre al volto di Toni Colette/Annie difficilmente dimenticherete anche il particolare volto della piccola Charlie interpretata dall’attrice e cantante Milly Shapiro.

©Sergio Di Girolamo

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