Existenz: Recensione

 Existenz: Recensione

Nazione: Canada, Regno Unito

Anno: 1999

Regia
David Cronenberg
Sceneggiatura
David Cronenberg
Produzione
David Cronenberg, Andras Hamori, Robert Lantos
Cast
Jennifer Jason Leigh,Jude Law, Ian Holm, Willem Dafoe

GIUDIZIO
3.5/5

Antenna è una grande società informatica specializzata in moderni videogiochi. L’ultima creazione si chiama eXistenZ. Il giorno della presentazione ufficiale un gruppo di persone viene scelto per provarlo. I giocatori entrano in una realtà virtuale  che il gioco ricrea in modo perfetto, ma un gruppo di resistenza armata, contrario alla vita di finzione che il gioco offre, infiltra un sicario con il compito di uccidere Allegra Geller, la mente dietro al progetto. L’attentato fallisce, ma il pericolo rimane, così la ragazza fugge insieme al giovane Ted Pikul, neo assunto al reparto marketing dell’Antenna.

Il mondo dei videogiochi si sa è una “realta” che non conosce crisi e ormai neanche limiti. Negli ultimi vent’anni i giochi si sono evoluti in modo spaventoso raggiungendo una qualità grafica così alta e un processo di coinvolgimento dell’uomo verso la cosiddetta “dimensione virtuale” sempre maggiore (si pensi per esempio alla Nintendo Wii). Cronenberg al riguardo aveva già detto molto nel 1999 con questo splendido film, (probabilmente l’ultimo lungometraggio del Cronenberg “old style” dato che da molti anni si è dedicato a un cinema più concettuale e statico), dove l’interazione far uomo è macchina è completo. Basti pensare che per giocare a eXistenZ bisogna inserire una sorta di cordone ombelicale biomeccanico in una porta appositamente installata sul corpo e connessa direttamente ai centri nervosi del giocatore. In questo modo si riesce a finire dentro una realtà virtuale dove ognuno decide che ruolo giocare. Il film è un specie di seguito di Videodrome, viste le tematiche affrontate relative ai mezzi di comunicazione, ma in questo caso il media è la consolle invece della tv. Mezzi che consentono all’uomo di estraniarsi dalla realtà, fruendo di stimoli visivi tali da coinvolgere e sconvolgere, è il caso di dirlo parlando di Cronenberg, il corpo e la sua “carne”. Come in Videodrome (e praticamente il tutto il suo cinema) il regista canadese mette in primo piano  tematiche sessuali, regalandoci sequenze dal forte impatto allegorico: ad esempio la bio porta installata nella schiena dei giocatori, non è altro che un orifizio anale, e quando Allegra Geller la sfiora con le dita viene pervasa da spasmi di piacere. E la stessa console, un ammasso di carne rosea palpitante, alla stregua di un corpo carnale, viene sconvolta dagli stessi  stimoli sessuali come fosse una vagina gigante. Cronenberg ha modo di farci riflettere sui diversi piani di realtà che potrebbero, chissà, esistere o essere un giorno (forse non tanto lontano) ricreati per permetterci di vivere la vita che vogliamo. Lo fa coinvolgendo noi spettatori in un abile gioco di specchi dove realtà e finzione si fondono, lasciandoci trasportare da una baraonda di sequenze spettacolari, come solo un regista di grande classe sa fare. Gli attori sono tutti in grande forma, le scene action sono ben girate, le invenzioni visive sono grandiose (la pistola spara denti, gli animali anfibi allevati per la costruzione delle console etc.). ExistenZ è un altro  film memorabile partorito da quella mente “genialmente” malata che ha David Cronenberg che, di lì a poco, avrebbe purtroppo abbandonato la penna per ispirarsi ad altre storie, interessanti, ma scritte da altri.

©Sergio Di Girolamo

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