El dìa de la Bestia : Recensione

 El dìa de la Bestia : Recensione

Nazione
Spagna/Italia

Anno
1995

Regia
Alex De La Iglesia
Sceneggiatura
Jorge Guerricaechevarría, Álex de la Iglesia
Produzione
Sogetel, Iberoamericana Films Producción, M.G. srl, Canal+ España
Cast
Álex Angulo, Armando De Razza,
Santiago Segura,Nathalie Seseña
Maria Grazia Cucinotta

GIUDIZIO
4/5

Un prete ha fatto una scoperta sconcertante, sembra che dentro al testo biblico dell’Apocalisse si celi una crittografia che indica il prossimo giorno della nascita dell’Anticristo, quello di Natale. Egli cerca in tutti i modi di evocare il maligno, cercando prima l’appoggio di un suo superiore e poi quello di un metallaro fuori di testa, fino a quando trova la soluzione attraverso un rito suggeritogli da un esperto dell’occulto, ciò porta i tre a incontrare dei pericolosi membri di una setta di satanisti.


Alex de la Iglesias è uno dei registi spagnoli più originali, creativi e folli di tutti i tempi. Ogni suo film è caratterizzato da scene esplosive, ritmi concitati, intuizioni geniali e sangue, tanto sangue. El dì de la Bestia non è da meno, anzi è una di quelle pellicole dove il regista pigia ancora di più il piede sull’acceleratore. Il film è un concentrato di situazioni grottesche in cui domina un umorismo nerissimo, cattivo gusto e scene divertenti e sanguinarie. Il genere è quello che in America viene definito “grindhouse”, ovvero quei film (spesso horror) eccessivi che vanno contro ogni regola e osano, facendosi beffe di tutto e tutti. Qui troviamo un protagonista assolutamente folle, Padre Ángel Berriartúa che, per evocare il Diavolo in modo da poterlo fermare nel giorno in cui deve nascere l’anticristo, compie ogni sorta di nefandezza e atto illecito, convinto che solo votandosi al male il Diavolo si può mettere in contatto con lui. E’ troppo divertente osservare a quali insani gesti si dedica il religioso, come rubare gli spiccioli ai barboni, prendere a fucilate la gente, prelevare sangue dal corpo di ragazze vergini e così via. L’attore che interpreta il prete è il bravissimo Alex Angulò, capace con la sua interpretazione sopra le righe di divertire lo spettatore, ma anche i comprimari sono fighissimi: Santiago Segura recita nella parte del metallaro Josè Maria, un ragazzone grasso che prende tutto alla lettera e che si lega anima e corpo alla causa del prete. Spassosissimi sono i suoi battibecchi con la madre, soprattutto quando questa lo mette a tacere attraverso la sua dialettica spicciola e diretta. La donna gestisce degli appartamenti che da in affitto (uno di questi lo occuperà padre Angel), più avanti non esiterà a imbracciare un fucile a canne mozze per difendere i suoi interessi. Il terzo membro di quest’improbabile squadra anti Satana è il conduttore di un programma sull’occulto, il Professor Cavan  al secolo Ennio Lombardi, interpretato dal bravo attore italiano Armando de Razza che, prima scettico sulla questione, ha poi modo di ricredersi. De Razza non è l’unico attore italiano nella pellicola (infatti il film è una coproduzione Italia/Spagna), oltre a lui troviamo un conturbante Maria Grazia Cucinotta nella parte di una prostituta e persino Gianni Ippoliti nel ruolo di un produttore televisivo. Il film è spassosissimo, spettacolare e pieno di scene iconiche come la prima evocazione del Demonio nella stanza del Professor Cavan. Il finale ha anche un suo significato profondo che pone nello spettatore più di una riflessione. 

© Sergio Di Girolamo

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