EC Comics – I racconti dalla Cripta
I fumetti sono sempre stati considerati delle pubblicazioni di poco conto, adatte a un pubblico di massa e senza troppe pretese intellettuali. Niente di più sbagliato! Il fumetto, è bene sottolinearlo, è una vera e propria forma d’arte capace di divertire, ma anche di far riflettere tanto. Non sono un caso la valanga di film tratti dai fumetti prodotti negli ultimi anni.
Gli EC Comics occupano un posto di tutto rispetto nel panorama del fumetto mondiale. Senza questi “famigerati” albetti horror probabilmente artisti come S.King, G.Romero, J.Carpenter e tanti altri autori del panorama fantahorror forse avrebbero imboccato altre carriere. Il periodo di diffusione degli EC sono gli anni cinquanta, periodo certamente difficile per una testata decisa a pubblicare storie horror. L’editore, il coraggioso William Gaines, aveva le idee ben chiare in proposito: l’orrore andava mostrato! Fino a quel momento sia i film che le serie tv e i pochi fumetti che affrontavano l’argomento si tenevano ben lontani dal mostrare troppo, preferendo un horror suggerito e d’atmosfera. Gaines invece punta dritto al sodo, a quello che invece tutti, in fondo, volevano: vedere. Così, insieme al grandissimo sceneggiatore Al Feldstein e a una schiera di disegnatori abilissimi tra i quali Jack Davis, Graham “Ghastly” Ingles, G.Evans, da inizio alla pubblicazione di volumi periodici dai titoli avocativi quali: Tales from the Crypt, The vault of horror, The haunt of fear (e Weird science, per la fantascienza), ricchi di storie dell’orrore introdotte da tre personaggi grotteschi dalle battute taglienti e venate da un umorismo nerissimo chiamati: The Crypt keeper (Il guadiano della cripta), The Vault keeper (Il guadiano del sepolcro) e The Old witch (La vecchia strega). Le storie hanno come protagonisti vampiri, lupi mannari, zombi e quanto altro fa parte del mondo dell’orrore, e sono accomunate da una morale ferrea nella quale il male prodotto dall’uomo viene punito dal male soprannaturale. Il tutto viene condito (ed è quello che i benpensanti dell’epoca non capirono) da un forte dose di ironia e umorismo nero. In men che non si dica i fumetti andarono a ruba e i ragazzini impazzivano di gioia perché finalmente potevano assaporare con gli occhi ciò che la loro fantasia aveva fino ad allora solo immaginato: cadaveri putrefatti, uomini tritati, tradimenti puniti nella peggior maniera, necrofilia e tanto altro rappresentati sulla carta con estrema chiarezza.
Le storie dei fumetti Ec, raccolte solitamente in quattro episodi per volume, venivano rappresentate in poche pagine ma l’effetto di suscitare orrore con colpi di scena finali taglienti come lame era assicurato. I fumetti di Gaines fecero scuola, e non solo alla futura orda di fumettisti ribelli, ma, come già accennato a tanti artisti di grande calibro che formarono le loro fantasie tra quelle pagine. Per un quinquennio Gaines e soci videro il loro prodotto lievitare progressivamente raggiungendo delle vendite con picchi di 400.000 copie al mese; purtroppo per loro e per i tanti giovani lettori l’inquietante ombra della censura non si fece attendere molto. Trainati dallo psichiatra Frederic Wertham, autore del libro La seduzione del male del 1954, i genitori e l’opinione pubblica furono duri nei confronti dei fumetti di Gaines, considerati fuorvianti per i tanti giovani lettori. Da questa crociata nacque infatti il Comics Code Authority, attivo ancora adesso e che fornisce indicazioni su quanto può e non può essere mostrato in un fumetto (e non solo). In men che non si dica Gaines e soci furono vittime di una vera e propria caccia alle streghe e, a malincuore, dovettero chiudere bottega, lasciando orfani tanti ragazzi dei loro fumetti preferiti. Gaines continuò ad occuparsi di pubblicazioni producendoMad, una rivista fortemente satirica mentre Feldstein e gran parte dei disegnatori continuarono a bazzicare l’ambiente fumettistico con successi alterni. Gli EC comics furono sicuramente dei prodotti d’avanguardia, ispiratori di menti geniali e apripista per molti fumetti underground moderni come per esempio le opere di Frank Millere e Alan Moore ma, soprattutto, furono vere e proprie fonti di ispirazione per una miriade di ragazzini poi diventati personaggi chiave dell’horror moderno. King e Romero, grandi fan della serie, realizzarono negli anni ottanta Creepshow, omaggio appassionato alle opere di Gaines, successivamente fu prodotta anche la serie Tales from the Crypt, da Robert Zemeckis, con storie tratte proprio dai fumetti EC.
Per chi volesse reperire questi gioielli della storia del fumetto consiglio di visitare il sito della casa editrice 001 Edizioni che ha avuto il grande merito di pubblicare nel mercato italiano tutta la storica serie delle memorabili pubblicazioni di William Gaines.
©Sergio Di Girolamo