Dario Argento

 Dario Argento

Dario Argento è il regista horror italiano più conosciuto al mondo, colui che è riuscito a esportare con successo film horror dal nostro paese all’estero facendosi portavoce di un genere che dalle nostre parti non è mai stato molto amato dalla critica ma che soprattutto nelle decadi 60-70 e in parte 80 ha visto la produzione di pellicole veramente di culto . Il regista romano ha avuto il pregio di creare uno stile detto proprio “argentiano”, invidiato e copiato da altri registi. Lo stile di Argento peraltro è riconoscibilissimo: amante dell’inquadratura virtuosa e dei primi piani stretti caratterizzati da una sapiente visionarietà e crudeltà, il tutto è accompagnato da musiche ipnotiche capaci di scandire perfettamente momenti orrorifici. Argento, classe 1940, inizia la sua carriera come giornalista cinematografico e sceneggiatore (sua è in parte la sceneggiatura di C’era una volta il west di Sergio Leone) per approdare presto dietro alla macchina da presa, incoraggiato dal padre produttore. Nel suo primo film, il giallo di successo L’uccello dalle piume di cristallo del 1970, sono evidenti gli influssi di  Hitchcook e di M.Bava e uno stile alla Nouvelle Vogue (caratteristica del primo Argento che visse molto tempo in Francia) ma egli mette decisamente del suo con una regia che definirei “rock”,  molto movimentata, caratterizzata da pregevoli movimenti di macchina e con delle inquadrature evocative in più viene mostrata una violenza fino ad allora difficilmente visibile nelle pellicole nostrane. Il film riscuote enorme successo in Italia ma anche all’estero e il nome di Dario Argento finisce sulla bocca degli addetti ai lavori, si dice che persino Hitchcook vedendo il film abbia espresso commenti lusinghieri. I successivi due film Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio, pur non avendo la bellezza estetica e il ritmo del primo lungometraggio, delineano comunque padronanza della macchina da presa e uno stile che si fa sempre più personale. Ma è col terzo lungometraggio, un thriller fortemente venato d’horror, Profondo Rosso, del 1975 che il regista si impone decisamente a livello mondiale. Questa pellicola è impeccabile sotto ogni punto di vista, dalla sceneggiatura perfetta a inquadrature impressionanti che ancora oggi tolgono il sonno, alla musica, scritta dal jazzista Giorgio Gaslini ed eseguita dal celeberrimo gruppo rock progressive i Goblin. Profondo Rosso lancia Argento nell’olimpo dei registi di paura consentendogli di frequentare altri autori rappresentativi del genere (tra i quali l’amico G.A.Romero per il quale curerà l’edizione italiana di Zombi).

Il successo porta Argento a sperimentare nuove strade, allora grazie all’apporto della moglie Daria Nicolodi, grande esperta di occultismo, dirige due film puramente horror che faranno epoca: Suspiria e Inferno. Ispirati al libro di Thomas De Quincey, Le Tre Madri, Argento crea eccezionali soluzioni visive condendo il tutto con una fotografia lisergica e surreale grazie all’ottimo lavoro di Luciano Tovoli. Le musiche sono ancora al centro delle pellicole (nel caso di Suspiria ancora i funzionali Goblin mentre per Inferno viene addirittura coinvolto il grande Keith Emerson). La fortunata parentesi horror accresce sempre di più la credibilità del regista  che diventa un istituzione per tutto il genere horror italiano al quale ogni nuovo autore deve, in qualche modo, confrontarsi. Successivamente alla parentesi horror Argento torna al thriller e nel 1982 dirige il violentissimo Tenebre, pellicola molto personale nel quale l’autore non si risparmia in fatto di splatter con scene al limite della sopportazione visiva. All’ennesimo successo ne segue un altro con Phenomena, del 1985 storia che miscela intelligentemente il thriller e il paranormale. Da qui in poi  l’Argento regista non riuscirà più ad azzeccare una pellicola, tranne in parte Opera del 1987, un thriller visivamente bello, con delle soluzioni registiche originali e un’idea di base ottima ma dalla trama in fondo poco incisiva e con attori spesso non in parte. Da qui in poi il regista imbocca un sentiero oscuro dal quale usciranno fuori pellicole brutte e mai veramente interessanti (a parte il discreto episodio, Il gatto nero, nel film Due occhi diabolici, omaggio a Edgar Allan Poe, diretto insieme all’amico Romero e i recenti Jenifer e Pelts per i Masters of horror). Nel 2007 dirige infatti il terzo episodio del trittico dedicato alle tre madri intitolato La Terza Madre toccando addirittura livelli prossimi al ridicolo che si sublimeranno con altre pellicole girate con la mano sbagliata quali Giallo e Dracula 3D. Diversa invece l’attività di produttore che vede Argento finanziare pellicole interessanti come il già citato Zombi, Demoni 1 e 2 di L.Bava, La Chiesa e La Setta di M.Soavi, M.D.C. di S.Stivaletti.

©Sergio Di Girolamo

Filmografia

L’uccello dalle piume di cristallo (1970)
Il gatto a nove code (1971)
4 mosche di velluto grigio (1971)
Le cinque giornate (1973)
Profondo rosso (1975)
Suspiria (1977)
Inferno (1980)
Tenebre (1982)
Phenomena (1985)
Opera (1987)
Il gatto nero, episodio di Due occhi diabolici (1990) – co-regia con George A. Romero
Trauma (1993)
La sindrome di Stendhal (1996)
Il fantasma dell’Opera (1998)
Non ho sonno (2001)
Il cartaio (2004)
La terza madre (2007)
Giallo (2009)
Dracula 3D (2012)
Occhiali neri (2022)

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