Black Sabbath Album: Recensione

 Black Sabbath Album: Recensione

Nazione: Inghileterra

Anno: 1970

Band: Black Sabbath

Durata: 42 min

Brani:
Black Sabbath
The Wizard
 Behind the wall of sleep
N.I.B.
Evil Woman
Wicked World
Sleeping village
Warning 

Formazione

Ozzy Osbourne – voce
Tony Iommi – chitarra
Geezer Butler – basso
Bill Ward – batteria

GIUDIZIO
5/5

Ci sono album che occupano un posto di merito nella storia della musica. Il primo omonimo album dei Black Sabbath è di certo tra questi. Molti considerano quest’opera come punto di partenza del genere Heavy Metal (specialmente il filone più oscuro). Non si può in effetti ignorare il ruolo dei quattro musicisti di Birmingham  e del loro stile musicale diretto, eccessivo, quasi sgraziato ma caratterizzato da una ritmica solida e pesante che è il marchio di fabbrica dei primi dischi Heavy Metal. Black Sabbath è quindi il seme del metal; o perlomeno di quella parte oscura, “cattiva” e maledetta del genere. Se prima di questo lavoro il ruolo di band rumorose era affidato a gruppi hard rock dall’impostazione musicale fortemente blues e dal sound diciamo più “vitale”  come i Led Zeppelin i Deep Purple i cui testi magari potevano essere anche criptici e ambigui ma  non dichiaratamente neri e blasfemi come invece capita con i Black Sabbath.

E’ già tutti chiaro  a partire dalla cover dell’LP dove  è facile intuire cosa può contenere il disco. In una campagna londinese un’inquietante figura vestita di nero sembra attendere l’inizio di una messa nera mentre i corvi le tengono compagnia. La prima traccia dell’album, proprio Black Sabbath, è un perfetto accompagnamento musicale per quest’immagine. L’inizio con una pioggia battente e delle campane che suonano a morto è una specie di inno funebre,  quanto di più sinistro e spaventoso si era fino ad allora ascoltato su vinile. La macabra atmosfera viene poi condita con lo “scoppio” di un riff di chitarra pesantissimo che il talentuoso Tony Iommi esegue con la sua fidata Gibson SG chiamata guarda caso “diavoletto” per le caratteristiche piccole corna. Il proseguo del pezzo è una litania lenta nella quale la voce particolare del cantante, il leggendario Ozzy Osbourne, narra le vicende di un uomo che viene coinvolto in una messa nera. Il brano si conclude con un esplosione finale nel quale il pezzo cambia decisamente tempo e nel quale a farla da padrone è ancora la chitarra di Iommi. Questo pezzo da solo è il primo seme dell’heavy metal ma soprattutto il manifesto ufficiale di un sottogenere del metal stesso detto Doom e in fondo anche del genere Dark che esploderà negli anni ottanta. L’album prosegue con The Wizard in cui il ritmo cambia decisamente e una sguaiata armonica a bocca condisce il tutto con un tocco surreale. The wall behind sleep è ispirata ai racconti di H.P.Lovecraft è notiamo subito un gran lavoro di basso che prosegue con l’intro dell’altro ultra classico  N.I.B. (nativity in black) pezzo luciferino dal riff stupendo che insieme alla title track rende l’album “satanico” creando al contempo un’immagine, come detto, “oscura” della band (anche se in seguito gli stessi Sabbath negheranno decisamente ogni contatto col satanismo). Evil Woman gioca sempre con gli stessi temi e sembra dedicata alla donna della cover. Wicked World, Sleeping village, e Warning dimostrano la grande abilità  di Tony Iommi con le sei corde mentre Ozzy accompagna il tutto con un canto che sembra provenire dall’aldilà. Black Sabbath è un classico, uno di quei dischi che ogni amante del metal non può non avere nella propria collezione. I debiti di tanti gruppi che verranno nei confronti dei quattro musicisti inglesi sono evidenti. Allora che inizi il Sabbath Nero, le campane stanno già suonando…
©Sergio Di Girolamo

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