Alien: Recensione

 Alien: Recensione

Nazione
Italia
Anno
1980

Regia
Ridley Scott
Sceneggiatura
Dan O’Bannon
Produzione
20th Century Fox
Cast
Sigourney Weaver, Ian Holm, Tom Skerritt John Hurt

GIUDIZIO
4/5

Il cargo commerciale Nostromo sta per tornare sulla terra quando l’equipaggio riceve uno strano messaggio apparentemente classificabile come SOS. Nonostante una certa titubanza iniziale il cargo vira verso uno strano pianeta nel rispetto delle leggi interplanetarie. Giunti nel luogo i membri del Nostromo trovano i segni di una misteriosa razza aliena. Da quel momento le cose iniziano a precipitare, soprattutto quando uno degli alieni si introduce nell’astronave dopo aver infettato un membro dell’equipaggio. Inizia così una caccia serrata alla ricerca del pericoloso intruso. 

Alien è un film spartiacque del genere di fantascienza perché mai come in questo caso è palese il rapporto stretto che  c’è col genere horror. Alien in fondo non è così diverso da uno Slasher ambientato nello spazio profondo, dove al posto del killer mascherato c’è un creatura terrificante e letale come poche. In più Ridley Scott gioca con il pubblico aumentando a dismisura la suspence e facendogli fare roboanti salti sulla poltrona grazie a sapienti colpi di scena. Punto di forza sono certamente gli effetti speciali  e la costruzione di una creatura ideata da quell’artista visionario che fa di nome H.G.Giger capace, con l’ausilio di un grande Carlo Rambaldi, di fargli prendere vita sullo schermo e facendola entrare di diritto nell’immaginario horrorifico di tutti i tempi. L’essere alieno, nelle cui vene scorre una sostanza corrosiva simile all’acido solforico, è una specie di lucertolone alto tre metri dalla lunga testa (che richiama visivamente la figura di un grosso fallo) che ha due soli obiettivi: uccidere e riprodursi. Tale spietata filosofia è riassunta benissimo nelle parole dell’ufficiale medico del Nostromo che in una scena cardine afferma: è un perfetto organismo la cui perfezione strutturale è pari alla sua ostilità.”
Il successo di Alien (premiato con un oscar per gli effetti visivi) è sicuramente da attribuire a un geniale lavoro di equipe. Oltre alla sapiente regia di Scott e ai già citati artisti Giger e Rambladi non si deve dimenticare chi ha scritto la sceneggiatura, Dan’O Bannon (che nel genere di fantascienza si era già fatto le ossa insieme all’amico d’infanzia  John Carpenter in DarkStar) e che con Alien si conferma geniale autore del genere fantahorror.
RidleyScott ha il pregio di concepire delle inquadrature evocative sfruttando l’oscurità che è prima quella dello spazio profondo e poi quella dentro il claustrofobico ambiente  dell’astronave. Il cast di attori è perfetto e spicca in particolare la prova dell’attrice  Sigourney Weaver, che crea un perfetto esempio di donna guerriera, determinata e letale almeno quanto l’alieno. L’attrice si lega al suo personaggio partecipando così a quasi tutti i sequel che saranno girati negli anni seguenti.
Alien è un film fondamentale del genere fantahorror, capace di attanagliare lo spettatore dall’inizio alla fine immergendolo in un incubo nero più dello spazio nel quale, come recita sapientemente la frase di lancio del film  nessuno può sentirti urlare.

©Sergio Di Girolamo

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