After Death (Zombi4): Recensione

 After Death (Zombi4): Recensione

Nazione
Italia

Anno
1988

Regia
Clyde Anderson (Claudio Fragasso)

Sceneggiatura
Rossella Druidi

Produzione
Flora film

Cast
Chuck Peyton Alex McBriade (Massimo Vanni), Jim Gaines, Candice Daly, Don Wilson

GIUDIZIO
2/5

Dopo la morte di sua figlia un sacerdote voodoo apre la porta che unisce l’aldilà con il nostro mondo e per gli abitanti dell’isola è la fine: si salva solo una bambina. Anni dopo, due gruppi di persone finiscono per caso sulla medesima isola. Gli zombi rimasti non ci mettono molto ad attaccare i nuovi arrivati e a cibarsi della loro carne. Chi si salverà? E come?

Permettetemi una premessa: fino a qualche anno fa era in circolazione una videocassetta dell’Avo Film contenente una versione del film in cui erano state eliminate tutte le scene gore. È ovvio che, chiunque avesse avuto la possibilità di visionare questa VHS, essa non apparisse molto emozionante. Anche perché la trama si risolve semplicemente in un gruppo di persone che cerca di sfuggire agli zombi eliminandone il più possibile, alla fine però gli zombi hanno la meglio (un classico della “filmografia zombesca”). Con una simile trama, il meglio sta nelle scene gore, ma se eliminiamo anche quelle, è ovvio che il film appaia una ciofeca. Per fortuna, è uscito di recente il DVD con la versione italiana non censurata (perché è ovvio che all’estero il film è uscito in edizione integrale). È proprio per questo che al film ho dato questo voto, che non è la sufficienza ma ci si avvicina, come mio personale risarcimento danni a questa pellicola già ampiamente bistrattata. Ma andiamo a parlare del film che ha due caratteristiche peculiari, il resto è nella norma, o leggermente sotto, a cominciare dagli attori: una massa di emeriti sconosciuti (tranne uno forse, vedi note) che interpretano personaggi il cui ruolo è facilmente interscambiabile. Gli effetti gore, sono per la maggior parte decenti e funzionali, ma non è per questo che il film passerà alla storia. Dicevo che le uniche due cose degne di nota del film sono: la colonna sonora fatta da Al Festa e la “tipologia” degli zombi. La sigla del film non è niente di particolarmente angosciante, ma ha un ritmo simpatico e orecchiabile che rimane impresso nella mente. Per quanto riguarda gli zombi, in questo film, infatti, ne esistono varie tipologie: quelli classici romeriani decomposti e con movimenti lenti, e poi ci sono quelli in grado di correre velocissimi e  quelli in grado di parlare e di usare armi e attrezzi. Insomma un campionario di morti viventi molto variegato. Concludo ringraziando la casa produttrice di questo film per l’uscita di questa nuova edizione (e non solo di questo ma di tanti altri veramente memorabili) e mi riprometto di recuperare due titoli dallo stesso catalogo: Suor Omicidi e Nightmare in damaged brain.

Note
Forse ho scelto il nome più conosciuto di questa pellicola. Infatti, essa è nota anche con il titolo di Zombi 4 e Oltre la morte.

Chuck Peyton, noto ai più come Jeff Stryker, come dice anche il DVD, è un famoso attore porno americano interprete sia di film hard sia omo sia etero. Perché scrivo questo? Non certo perché mi frega qualcosa di questo tizio, ma perché una delle critiche fatte a Cannibal Holocaust era quella di aver utilizzato un attore porno come protagonista. Fragasso ha fatto lo stesso e perché a lui tale critica non è mai stata fatta?
© Daniele Lombardi