Uomini che odiano le donne: Recensione

 Uomini che odiano le donne: Recensione

Nazione: Svezia

Anno: 2005

Autore: Stieg Larsson

Casa editrice: Marsilio

Traduttore: Carmen Giorgetti Cima

GIUDIZIO
3.5/5

Sono passati parecchi anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l’invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l’inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l’ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L’incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino. Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l’aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.

Uomini che odiano le donne è sicuramente un caso letterario degli ultimi anni. Un libro che, grazie ai passaparola entusiastici, si è creato una serie impressionante di lettori in tutto il mondo. Senza ombra di dubbio è un thriller ben congegnato con una trama intricata e narrata molto bene e con diversi colpi di scena. Poi il fattore più importante: i personaggi. Larsson tratteggia con sapienza i profili dei protagonisti della storia, in modo particolare la hacker Lisbeth Salander, un personaggio che esce magnificamente fuori dalle pagine del libro conquistando il lettore e soprattutto le lettrici che possono ben immedesimarsi in un donna molto forte che che ribalta decisamente il concetto di “sesso debole”. Lisbeth è una ragazza decisa che lotta per non soccombere in una società dove gli uomini odiano le donne e lo fa duramente non facendo sconti a chi le dimostra cattive intenzioni. Molto coinvolgente in questo senso la parte relativa al burrascoso rapporto con il suo nuovo tutore. Certo il personaggio ha anche momenti di fragilità, specialmente quando la vicenda si sposta sul rapporto con la madre ricoverata in una clinica psichiatrica. L’altro protagonista, Mikael Blomkvist, è anch’esso caratterizzato bene, anche se le sue doti morali spesso cozzano con dei comportamenti poco sapienti come quando finisce a letto praticamente con tutte le donne che gli girano intorno, senza considerare che ha anche un divorzio alle spalle e una figlia con la quale non sembra comportarsi come un padre modello. Tuttavia è il classico eroe che piace, non infallibile, destinato in alcuni momenti a perdere ma deciso a portare a termine l’indagine a costo della vita. Un difetto appuntabile al libro di Larsson può essere certamente la sua lunghezza. Quasi settecento pagine sono molte per un thriller ma lo scrittore svedese all’inizio ci propina tutta una parte, piuttosto lunga, relativa alle vicende della rivista Millenium e alle indagini finanziarie che portano Blomkvist a perdere una causa contro un noto imprenditore. Le vicende relative alla rivista, di cui è capo redattore Mikael insieme alla collega amante Erika Berger vengono poi scandagliate in molte altre parti del libro spostando, secondo me, troppo l’attenzione dalla storia principale. Tuttavia è un piccolo neo che non inficia la bellezza della trama e che serve da aggancio per l’ultima impresa di Lisbeth nella parte finale del libro. Il finale tutto dal punto di vista femminile è un pò amaro ma serve da viatico per gli altri due libri della trilogia La ragazza che giocava col fuoco e La regina dei castelli di carta nella quale è sempre più protagonista la temibile hacker Lisbeth Salander.

©Sergio Di Girolamo

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